Anastacia guarda avanti ripartendo dalle origini

VEB

La malattia l’ha piegata ma non l’ha certo spezzata, ed è per questo, che dopo aver vinto la sua battaglia più importante, quella per la vita, non solo è tornata sul palco, più forte che mai, ma è anche decisa a portare avanti le sue battaglie ideologiche.

Anastacia nelle scorse ore ha raccontato a Milano la nuova tappa della sua carriera, “Evolution”, disco che dopo la rinascita seguita al cancro al seno, celebrata in Resurrection, mette la cantante americana a confronto con il suo passato.

Ha affrontato un divorzio difficile, il morbo di Crohn, la tachicardia sopraventricolare, si è sottoposta a una doppia mastectomia nel 2013 (alla quale sono seguite altre dieci operazioni e cinque procedure ambulatoriali per tornare a riconoscersi allo specchio) e anche prima del successo la sua vita non è stata facile, ma continua a ripetere di essere grata e di sentirsi benedetta: una donna dalla forza unica, oltre che dalla incredibile voce.

In attesa di vederla sui palcoscenici italiani in primavera, con quattro tappe che porteranno a Brescia il 6 maggio, a Roma il 7, a Bologna il 9 e a Milano il 10, con il suo Evolution tour 2018 per presentare il suo nuovo album, la cantautrice è stata alla Villa Reale di Monza per prendere parte a un galà benefico per sostenere le donne malate di cancro al seno e sottolineare l’importanza della prevenzione.

«Penso che le donne smettano di sentirsi donne con il cancro, penso che si vergognino e che pensino di non doverne parlare. Le donne non devono vergognarsi di qualcosa che non hanno fatto a loro stesse, non se lo sono attirato. Se fossimo più attente a ciò che facciamo, forse potremmo prevenirlo» ha dichiarato la star americana.

«Ho pensato fosse l’evoluzione di quello che sono oggi», dice invece la pop star statunitense vissuta tra Chicago e New York riuardo all’ultima fatica discografica.

«Il titolo rappresenta quello che sono diventata. Più forte e più saggia. Sono diversa, ma migliore. Qualcuno avrebbe voluto intitolarlo “Stamina”, come una delle dodici tracce del disco. Ma io ho detto no. A me sapeva di “clinico” e di malattia, troppo pesante per un disco di musica. “Evolution “rappresenta il mio crescere, come donna e come musica. E in questo disco canto positività».

«Il mio suono sembra essersi evoluto all’indietro, tornando alle mie origini, reminiscenza sonora di quello che era all’inizio della mia carriera», aggiunge.

Nella sua carriera vanta oltre 30 milioni di copie vendute, numero uno in 19 paesi, più di 200 certificazioni per i suoi album, più di 100 milioni di views su Youtube, ma il meglio deve ancora venire, e lei ne è certa.

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