Andrea Bocelli e il suo passato da “libertino”

VEB

La prima serata di sabato è stata allietata da un evento che ha riscosso un grande successo tra il pubblico: su Rai 1 è andato infatti in onda una replica dello spettacolo condotto da Massimo Giletti, trasmesso lo scorso anno, con protagonista il celebre tenore italiano Andrea Bocelli, che si è cimentato con le canzoni e le colonne sonore che hanno fatto la storia del cinema e dei film ad esse legate da “Il Gladiatore”, “Nuovo Cinema Paradiso”, “La vita è bella”, “Il Padrino”, “Dottor Zivago”, “Love Story”, “Colazione da Tiffany”, “West Side Story”, “Il Postino”, “C’era una volta in America”, per rivivere le scene più famose proprio di quei film.

Una serata che ha regalato esibizioni indimenticabili ed emozioni che rimarranno indelebili nel cuore dei telespettatori.

Nelle scorse ore, lo stesso tenore, in una bella intervista al Corriere della Sera, si è raccontato a cuore aperto, parlando della sa arte ma anche della sua vita privata e della sua cecità, che non lo ha mai limitato.

La mancanza della vista non accentua solo gli altri sensi; te ne dona un sesto. Capisci subito chi hai di fronte“, spiega Andrea Bocelli. “So benissimo come sono fatti i miei figli. Mi sono cresciuti tra le mani. Sono molto fisico – racconta il cantante – ho bisogno di contatto; e se loro non lo volevano, lo imponevo“.

La sua cecità è completa da quando aveva 12 anni. Tuttavia, già da piccolo ha avuto molti problemi con la vista: “”Il glaucoma si è manifestato fin da subito. A pochi mesi ho avuto una serie di interventi chirurgici, di cui non ho memoria. A sei anni sono andato in collegio, a Reggio Emilia, per imparare a leggere in braille. Mia nonna mi aveva già insegnato a scrivere normalmente. Fino a 12 anni vedevo ombre, contorni. Poi una pallonata in pieno viso mi ha reso del tutto cieco“.

Bocelli poi ha svelato un lato inedito della sua vita: ha infatti affermato di essere entrato in un vortice di libertinaggio da cui era diventato dipendente, dopo la fine del suo primo matrimonio.

Sceglievo le donne che mi piacevano. Che mi suscitavano qualcosa. Che mi davano l’impressione di riempire la parte mancante di me. Ma neppure i miei traguardi affettivi mi guarivano dall’inquietudine. Il libertinaggio diventa una droga. Tutte le sere hai bisogno di riuscire nel tuo obiettivo. La sera che non ci riesci, stai male.  Il successo rende tutto più facile. Ma alla fine ti ritrovi con un pugno di mosche. E ti senti affondare nel gorgo del vizio. A un certo momento ci sono andato molto vicino”, ha confessato.

È stata Veronica, la sua attuale moglie, a salvarlo da se stesso e a dargli anche una figlia, Virginia. “E vergine deve rimanere. Sono gelosissimo di lei. Di fidanzati non deve averne nessuno!”, chiosa scherzoso.

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