Andrea De Sica fa il suo debutto da regista

VEB

Se buon sangue non mente, certamente ha dinanzi a se una rosea carriera, anche se tutta in salita perché gli toccherà dimostrare di esserselo guadagnato il suo posto, senza vivere di rendita grazie al celebre cognome.

Con ‘I figli della notte‘, in concorso al Torino Film Festival, esordisce alla regia Andrea De Sica, figlio di Manuel (musicista, compositore ed autore di colonne sonore, scomparso nel 2014) e della produttrice Tilde Corsi, ultimo rampollo della dinastia cinematografica e musicale dei De Sica.

La sua pellicola è un racconto di formazione  di due giovani allievi di un collegio isolato tra le nevi dell’Alto Adige, dove genitori ricchi e assenti spediscono i rampolli per prepararli agli impegni futuri da classe dirigente. Ma a fare da contrasto alla rigida disciplina diurna nella scuola, c’è una misteriosa casa nel bosco, i rossi cuori al neon accesi nella notte, una sorta di casa di Hansel e Gretel a luci rosse.

Andrea De Sica, figlio d’arte due volte, trentacinque anni, laureato in filosofia e cinefilo accanito, porta al Torino Film Festival questa sua opera prima, unico film italiano in concorso, che mischia i generi: una favola nera che guarda a Lynch, Bellocchio, e che cita esplicitamente Kubrick a partire dall’ambientazione, Il Grand Hotel Dobbiaco, antica struttura in stile asburgico che ospita le Settimane Musicale Malheriane e che nel film si trasforma in una sorta di Overlook Hotel di Shining.

I figli della notte, girato in cinque settimane, è stato sostenuto dalla IDM Film Commission dell’Alto Adige, è prodotto da Vivo Film Srl con Rai Cinema (c’è anche in coproduzione la belga Tarantula) ma non ha ancora una distribuzione.

Andrea ha dedicato il film al padre, il compositore Manuel De Sica: “la sua scomparsa è stata un grande dolore. Avrebbe dovuto fare lui la colonna sonora e quando è scomparso ho deciso che l’avrei voluta realizzare io”.

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