Ansia da esame di maturità, i 7 consigli della psicoterapeuta

VEB

Più gli esami di maturità si avvicinano e più l’ansia cresce, ma un modo per sconfiggerla o almeno tenerla sotto controllo: ecco i 7 consigli della psicoterapeuta Paola Vinciguerra.

Il 21 giugno è davvero vicino ed è quasi certo che gli oltre 500 mila studenti che dovranno sostenere la fatidica prova, sono attanagliati dall’ansia.

E questo è problema non da poco se si pensa che più l’ansia aumenta, più le prestazioni intellettuali si affievoliscono.

L’ansia può ostacolare la concentrazione e la memoria peggiorando in modo considerevole la performance dello studente.

Non sono rari i casi in cui l’ansia da esame ha rovinato quella che poteva essere una brillante carriera scolastica di un ragazzo dotato intellettualmente ma fragile emotivamente.

Non bisogna però fare l’errore di pensare che ansia da esame possa colpire solo i soggetti più fragili.

Purtroppo questo, e ci siamo passati un po’ tutti, è un disturbo che non risparmia nessuno, nemmeno gli studenti più coscienziosi e preparati.

Anzi non sono rari i casi in cui sono proprio i più preparati a farsi prendere dal panico al momento dell’esame. Non a caso l’ansia da esame è considerata un tipo particolare di ansia da prestazione.

Bene ha fatto dunque la dottoressa Vinciguerra, Presidente di Eurodap, Associazione Europea Disturbi da attacchi di Panico, a fornire qualche utile consiglio a questi ragazzi, vediamo quali sono.

  1. Poiché, spiega la psicoterapeuta “l’ansia interferisce con la memoria. È ovvio che non la si può eliminare completamente, ma bisogna imparare a gestirla grazie ad esercizi di respirazione profonda da ripetere durante la giornata”. E se è possibile, è bene evitare: “di pensare continuamente a scenari catastrofici”.
  2. Sarebbe bene: “scrivere un programma realisticamente sostenibile e non affrontare lo studio in maniera disordinata”. Bisogna cercare di organizzare lo studio “tenendo presenti le proprie caratteristiche. Per esempio studiare le materie più difficili al mattino perché si è più attivi o viceversa”.
  3. Per non sentirsi inadeguati e non avere una pericolosa caduta di autostima, continua la dottoressa, è importante: “rendersi consapevoli delle proprie capacità ricordando i successi già raggiunti”.
  4. Mens sana in corpore sano, insegnano gli avi, perciò oltre alla testa, bisogna concentrarsi anche sul corpo: “Dedicare almeno mezz’ora al giorno a un’attività possibilmente all’aperto non studiare di sera o di notte, concedersi qualche ora di svago con gli amici, ma senza fare troppo tardi”.
  5. L’esperta, inoltre, consiglia di: “evitare di mangiare troppo o troppo poco e bere abbondantemente», e assolutamente «evitare di perdere preziose ore di sonno che servono al cervello per rifocillarsi”.
  6. Per non avere problemi di sonno, è necessario: “cercare di studiare in un ambiente diverso da quello in cui si dorme, ci favorirà l’addormentamento”. Quando il sonno stenda ad arrivare perché la mente è affollata da “cattivi pensieri” il consiglio è di mettersi “supini con gli arti lontani dal corpo e respirate profondamente e lentamente; quando sentite la tensione allentarsi pensate ad un evento positivo della vostra vita e sicuramente riuscirete ad addormentarvi”.
  7. Infine, il consiglio più ovvio e sensato, ma anche quello che probabilmente, e purtroppo, non sarà mai seguito: “Spegnere cellulari e tutte le apparecchiature elettroniche mentre si studia, o comunque tenerle lontane dal luogo in cui si studia”.

 

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