Arriva Destinations l’app Google per le vacanze

VEB 1

Arriva un’app interessante presentata da Google, Destinations, che si prenderà cura di pianificare una delle cose a cui molte persone non rinunciano, le vacanze.

Infatti questa nuova app farà in modo e maniera di soddisfare l’utente e di preparare al meglio la vostra vacanza. Ora basterà uno smartphone e il resto del lavoro lo farà questa nuova app, chiamata Google Destinations. Ma che cos’è e come funziona?

In pratica si tratta di una piccola agenzia di viaggi che consentirà a tutti coloro che voglio andare in vacanza di prenotarla e di pianificarla in base ai propri gusti.

Questa n uova app è nata dopo uno studio fatto in merito alle vacanze e alla sua ricerca:infatti c’è stato un aumento del 50% nel 2015 delle ricerche sul dispositivi mobili. Sulla base di questi dati Google ha deciso di creare un’app che agevoli ulteriormente la ricerca dell’utente.

One thought on “Arriva Destinations l’app Google per le vacanze

  1. È più di un anno che cerco di portare avanti un progetto per creare una piattaforma dedicata ai viaggiatori, a dicembre nel tentativo di trovare aiuto mi sono iscritto a Google Launchpad, il programma di Google per le startup e a Microsoft BizSpark, il progetto è stato accettato con la sola descrizione (inglese+italiano) che posto qua sotto, ma quando ho inviato una mail all’assistenza di Launchpad chiedendo aiuto, (tramite streak) ho potuto verificare che essa è stata aperta più volte, probabilmente in posti diversi e dopo qualche giorno mi hanno risposto che non avevano modo di aiutarmi… Oggi vedo questa notizia e mi chiedo se Google ancora persegua la via del “Don’t be evil”

    https://docs.google.com/document/d/1e8D-6Op5zH8szmO1pC4Ga9fzHoGMzuAlSV2Xr31F1Yk/edit?usp=sharing

    La mia paura è che lo inglobino pian piano, mi spiego:
    In questi giorni mi trovavo a sciare e ho appreso la notizia che [My Tracks] l’app di Google per tracciare il percorsi in modo semplice e intuitivo smetterà di funzionare a partire dal 30 aprile 2016

    https://support.google.com/gmm/answer/2391538?hl=it

    E’ di 4 giorni fa la notizia che Chis Poole, il fondatore di 4chan, lavorerà per Google, probabilmente con lo scopo di rilanciare i servizi social della società

    http://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/internet_social/2016/03/08/google-assume-chris-poole-di-4chan_f90bf25b-fa56-4fcc-a2ed-53d6b8717d51.html

    Ieri questa notizia….

    Non mi sento assolutamente nella posizione di accusare nessuno e stimo moltissimo Mr. Poole per quel che ha creato e per il fatto di fornire pubblicamente la sua mail a chiunque avesse necessità di contattarlo, cosa rara per una persona nella sua posizione

    http://content.time.com/time/arts/article/0,8599,1894028,00.html

    Negli ultimi mesi ho inviato questo progetto molte volte, a professori universitari, aziende e persone più o meno implicate nel mondo dell’ IT. Dalle visualizzazioni alle mail, le risposte e i colloqui telefonici e non, ho capito che il progetto ha valore e suscita interesse per chiunque si sia disturbato a leggerlo, ma a prescindere da questo nessuno ti fornirà aiuto se non hai già un tuo team.

    Ho provato a costituire un team, ma la mole di lavoro per tre persone è esagerata e lo sarebbe anche per dieci, dato che difficilmente queste persone potranno dedicare più di qualche ora a settimana al progetto e i fondi non sono miliardari.

    Mi sono rivolto a Google sperando di trovare aiuto, dal momento che loro avrebbero sia i mezzi che l’interesse a portare avanti il progetto, ma andare oltre il livello “centralino” è veramente difficile e solo una persona in una certa posizione di rilevanza potrebbe prendere la decisione di intraprendere una collaborazione.

    Mi chiedo quindi se ci sia un modo per arrivare a qualcuno di importante che abbia la facoltà di decidere se avviare o meno un percorso di sviluppo, indipendentemente da quali sono i protocolli aziendali del caso.

    Spero che non decidano di prendere a piene mani dal progetto e farlo loro perché sarebbe una cosa veramente inquietante da parte di un’azienda che sostiene da sempre di operare per il bene comune e che appunto ha come motto “Don’t be evil”, oltre che tutti i nostri dati…

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