Avvistamenti e mutilazioni di animali, Roswell è ancora viva!

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Mutilazioni di bestiame, avvistamenti e altre testimonianze dimostrano che Roswell è ancora viva.

Quando si parla di Roswell si parla di una delle più grandi “messe in scena”, secondo molti, del 20esimo secolo, il ritrovamento di un UFO crollato al suolo nel deserto del New Mexico confermato addirittura dalle autorità e persino pubblicato sui giornali dell’epoca, salvo poi ritrattare tutto e uscirsene fuori con un normale “pallone sonda”.

Ben Mezrich ha scritto il libro su cui si basava il film The Social Network e ora ha rivolto le sue attenzioni agli UFO e ciò che i militari hanno nascosto in tutti questi anni.

Molti americani, e non solo, avevano paventato l’idea della Clinton presidente non solo per il suo programma elettorale ma anche perché la moglie dell’ex presidente Bill, aveva rivelato al programma notturno di Jimmy Kimmel che, se fosse stata eletta, avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per aprire i file UFO dei militari.

Ma le mie convinzioni, rivela Mezrich, hanno cominciato a cambiare quando ho incontrato il protagonista del mio ultimo libro, The 37 Parallel , Chuck Zukowski.

Fino all’estate del 2010, Chuck era un ingegnere di microchip e riserva part-time dello sceriffo di zona, fino a quando fu licenziato dal dipartimento di Colorado Springs mentre indagava su una mutilazione del bestiame in un ranch nella piccola città.

Il fenomeno delle mutilazioni del bestiame è uno dei misteri più bizzarri e di vasta portata dell’era moderna.

Negli ultimi settant’anni sono stati trovati uccisi e mutilati più di diecimila mucche e cavalli, in modo spaventosamente simile: di solito lasciati sdraiati sui loro fianchi, con più organi rimossi attraverso ferite circolari precise.

Gli animali si ritrovano cuori, occhi, lingue, polmoni mancanti e questa non è nemmeno la parte peggiore. Quasi tutte queste carcasse sono state trovate completamente prosciugate di sangue.

Negli Stati Uniti del Midwest negli anni ’70, la situazione era diventata così grave che tre governatori statali hanno presentato una petizione al Procuratore generale, chiedendo che l’FBI venisse coinvolta.

I federali hanno condotto un’indagine di dieci anni, coinvolgendo oltre un centinaio di agenti, e ufficialmente non hanno trovato nessuna spiegazione. Fino ad oggi, nessuno è mai stato arrestato e non sono state tratte conclusioni reali.

Chuck poteva in effetti essere perdonato per aver iniziato a chiedersi se la mutilazione sulla quale stava indagando nel 2010, che coinvolgeva due cavalli, tagliati e dissanguati, avesse qualcosa a che fare con gli UFO; dopotutto, strani avvistamenti di luci nel cielo sono comuni in tutto il Colorado e sembrano esserci correlazioni ben documentate tra fenomeni aerei e mutilazioni.

Ma quando Chuck ha parlato con un giornalista locale delle sue scoperte, ha immediatamente perso il suo distintivo.

Da quel momento in poi, Chuck passò dall’essere un appassionato amatore di UFO a un “ufo-nut” così come si è autodefinito. Comprò un camper, caricò la sua famiglia a bordo e iniziò a girare il paese alla ricerca di risposte.

Sono stato subito sorpreso dalla grande quantità di prove che esistevano, rivela Mezrich parlando proprio di Chuck: dai racconti in prima persona, ai dati dei radar militari, alle fotografie e ai video di luci inspiegabili nel cielo.

Ma quello che mi interessava di più era la mancanza di qualsiasi sforzo principale per scavare davvero nell’argomento.

Più ho guardato i dati, più mi sono convinto che qualcosa di reale stava succedendo, che anche se il 99,9 percento degli avvistamenti potesse essere spiegato da progetti di test militari segreti, droni ed aerei, fenomeni cosmici naturali, che lasciavano comunque di più di una serie di eventi che dovevano essere studiati più seriamente.

Delle migliaia di incidenti che ho visto con l’aiuto di Chuck, in particolare due si sono distinti.

Il primo – probabilmente il più famoso avvistamento UFO della storia – è avvenuto a Roswell, nel New Mexico, nel 1947.

Il 3 luglio dello stesso anno, gli operatori radar della Walker Air Base – la prima base nucleare degli Stati Uniti, dove erano stati posizionati gli aerei che avevano sganciato le bombe atomiche sul Giappone – iniziarono a rintracciare un paio di strani oggetti che volavano in formazione a velocità impossibili.

Una massiccia tempesta elettrica si mosse e poche ore dopo qualcosa si schiantò contro un ranch di proprietà di un allevatore di nome Mac Brazel, spargendo detriti per oltre trecento metri.

I detriti erano strani, metallici e ricoperti di strani geroglifici.

Brazel chiamò lo sceriffo locale, che a sua volta chiamò le autorità di Walker.

L’Air Force a quel punto aveva inviato alcuni uomini, che hanno raccolto alcuni detriti da portare alla base e poi hanno diffuso un comunicato stampa: “RAAF cattura il disco volante su un ranch nella regione di Roswell“.

Il comunicato stampa è stato diffuso dal giornale locale e poi dai giornali di tutto il paese – fino a poche ore dopo, quando improvvisamente, la stessa fonte che aveva ufficialmente diffuso tale comunicato ha deciso di annullarlo.

L’Air Force raccolse il resto dei detriti, perlustrando il ranch centimetro per centimetro, poi impacchettò il relitto metallico su un aereo da carico e lo portò nella famosa Area 51.

Durante il viaggio, gli ufficiali incaricati hanno organizzato un servizio fotografico con uno dei primi soccorritori dell’Air Force, un operatore radar di nome Jesse Marcel, con i resti di un pallone meteorologico sperimentale.

Ma anni dopo, Marcel ha ammesso che la foto ufficiale è stata tutta una messa in scena, che i detriti nella foto non erano i detriti che erano stati portati via da quel ranch.

Qualunque cosa l’Air Force avesse davvero trovato a Roswell fu sigillata nella base militare più segreta del paese, dove si trova ancora oggi.

Il secondo avvistamento UFO che rimane per me un mistero inspiegabile, spiega Ben Mezrich, si è verificato nel Regno Unito ed è generalmente noto come Incidente di Rendlesham Forest.

La versione britannica di Roswell si svolse vicino a RAF Woodbridge, una base dell’aeronautica britannica che fu affittata dai militari statunitensi per operazioni congiunte.

Nel bel mezzo della notte del 26 dicembre 1980, un gruppo di agenti in pattuglia vide le luci scendere nella foresta.

Mentre gli uomini si avvicinavano alle luci, uno degli ufficiali si imbatté in qualcosa di enorme, incandescente e metallico, che si librava sopra gli alberi.

Mentre si avvicinava, l’oggetto accelerò, lasciando dietro di sé rientranze nel terreno e segni di bruciature triangolari.

Due sere dopo, altri agenti che indagavano sul sito hanno documentato un altro oggetto coperto da luci lampeggianti, che si muovevano a velocità incredibile.

Anche se avvistamenti come quelli accaduti a Rendlesham sono comuni, l’incidente del Regno Unito è particolarmente intrigante perché ha coinvolto testimoni multipli con background militare, un velo iniziale di segretezza che alla fine ha lasciato il posto a dichiarazioni pubbliche su ciò che era stato vissuto quella notte.

In entrambi questi casi, Roswell e Rendlesham, gli sforzi per coprire gli incidenti sembrano quasi dannosi quanto gli eventi stessi.

A partire dagli anni Quaranta, sembra esserci stato uno sforzo ben coordinato a un livello molto alto per oscurare i fatti riguardanti gli avvistamenti UFO.

Risalendo a più agenzie di intelligence sono stati sigillati i file sul fenomeno Foo Fighter della Seconda Guerra Mondiale, in cui strane palle di fuoco erano viste da piloti britannici e americani che volavano a fianco dei loro aerei durante le missioni notturne su Francia e Germania.

Perché è necessaria una tale copertura? Cosa, esattamente, potrebbe essere nascosto nei file sui luoghi dell’accaduto di Roswell ad esempio?

A questo punto, nessuna quantità di dati, testimoni oculari o foto, convincerà lo scettico medio. A parte gli sforzi di Hillary Clinton, ci vorrebbe un atterraggio di un UFO sul prato della Casa Bianca per cambiare davvero la concezione sugli UFO e anche in questo caso una gran parte della popolazione penserebbe forse ad uno scherzo.

Ma credo che, alla fine, le informazioni su eventi come Roswell e Rendlesham si diffonderanno.

Un dirigente aerospaziale di alto livello con cui ho parlato conferma che c’è un numero impressionante di scienziati facenti parte dell’industria aeronautica, passando anche per la Nasa e anche tra gli astronauti stessi, che credono tassativamente all’esistenza di UFO.

La gente ci guarderà allo stesso modo in cui noi, guardando indietro, ci interrogavamo su coloro i quali credevano che la Terra fosse piatta; la prova che siamo stati visitati da extraterrestri è così travolgente che in realtà è un atto di fede credere in qualsiasi altra cosa“.

In altre parole, forse non abbiamo bisogno di continuare a costruire telescopi giganti, ascoltare le onde radio di altri sistemi stellari o inviare sonde nello spazio profondo – perché la prova dell’intelligenza aliena che stiamo cercando è già qui.

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