Cancro, con le cure alternative la mortalità raddoppia, e oltre.
La questione è ormai dibattuta da gran tempo, ma finora di studi statistici accurati e approfonditi sulla validità delle cure alternative per i tumori, non ce n’erano tanti.
Esistono ovviamente le cure tradizionali, quelle della medicina ufficiale, ed esistono quelle alternative, non ufficiali, consigliate dalla medicina o dalle medicine alternative.
Certo, la questione è estremamente delicata. Se da una parte non c’è dubbio che la maggioranza delle cure ufficiali per i tumori, chemioterapia e radioterapia in testa, hanno degli effetti collaterali sovente di notevole portata, dall’altra certi protocolli di cura, ormai sperimentati e accertati nella loro efficacia, portano a risultati buoni, a volte ottimali.
Ma qual è il rapporto di guarigione facendo un confronto fra la medicina tradizionale e quella non tradizionale? Ad affrontare la questione è stata una ricerca da poco condotta dalla prestigiosa Università di Yale, nel Connecticut.
Lo studio è stato pubblicato sull’accreditata rivista scientifica Journal of the National Cancer Institute.
Lo studio ha preso in esame 840 pazienti malati di cancro, in un periodo compreso fra il 2004 e il 2013. Circa duecento persone, di queste 840, ha deciso di affidarsi per le cure alla medicina alternativa.
In base alle risultanze della ricerca, si è appurato che la mortalità fra coloro che si sono dedicati alle cure alternative, è stata 2,5 volte superiore a quella di coloro che hanno utilizzato la medicina tradizionale.
Tuttavia, a seconda dei casi, la percentuale sale fino a raggiungere un rapporto addirittura di uno a sei. Il caso del tumore al seno, è sintomatico: la percentuale di decessi fra i pazienti curati con la medicina alternativa è sei volte superiore.
Nello studio è stato evidenziato altresì il fatto che, pur essendo il tumore guaribile, la gente decide spontaneamente di stare alla larga dagli ospedali, e quindi dalle cure classiche.
Ma l’errore in molti casi può rivelarsi fatale. Quindi, l’omeopatia, le diete particolari, la cristallo-terapia e quant’altro, non trovano posto alcuno nel quadro di una corretta valutazione scientifica sia della diagnosi che della terapia da applicare.
Ragion per cui, la cosa migliore da farsi è operare preventivamente: la prevenzione del cancro, fatta di sana alimentazione e di attività fisica costante, compatibilmente con le nostre possibilità, è la risposta giusta.
Se poi abbiamo la sfortuna di contrarre questa malattia, affidarsi alla scienza ufficiale è senza dubbio la scelta più ragionevole.