Cancro, l’Italia dispone di terapie molto avanzate

VEB

In Italia i problemi sono sempre tanti e tutti i settori soffrono di mancanza di fondi e continui tagli, ma per fortuna, per quanto riguarda la sanità, accanto ad indubbie criticità, ci sono anche molte eccellenze che ci riconoscono in tutto il mondo.

Ci sono poli ospedalieri specializzati che offrono professionalità di altissimo livello, e, in ambito di lotta ai tumori, nello stivale disponiamo di metodologie di cura molto avanzate.

A fare il punto ed a sottolineare i meriti dei nostri luminari è il convegno ‘Ricerca e innovazione biotecnologica nella lotta contro il cancro: siamo già nel futuro‘, ospitato presso la Sala monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

E i risultati parlano chiaro: le terapie avanzate, ovvero costituite da cellule vive modificate e trasformate in armi contro tumori e malattie genetiche rare, vedono l’Italia all’avanguardia, grazie anche a ricercatori annoverati tra i migliori al mondo in materia.

Cancro Italia dispone di terapie molto avanzate

Cancro Italia dispone di terapie molto avanzate

Siamo davanti alla realizzazione di un sogno, quello di riprogrammare le cellule immunitarie in modo di renderle ancor più efficaci contro il cancro. La tecnologia ci permette ora di farlo per i tumori liquidi, ma in futuro avremo la possibilità di far entrare questi ‘poliziotti buoni’ anche all’interno di quelli solidi“, spiega Andrea Lenzi, presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

In questo percorso, “in Italia siamo a buon punto.

Grazie all’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), le terapie di precisione, “anche se non ancora registrate, sono già applicate in via sperimentale sui pazienti“. Inoltre abbiamo un Servizio Sanitario Nazionale “che le mette a disposizione a prescindere dal censo” e possiamo contare “su una ricerca che in materia è al top a livello globale”. Infine, sottolinea Lenzi, “l’industria è con noi a confrontarci presso una sede istituzionale, e in questo campo la collaborazione è fondamentale“, visti anche gli alti costi.

Ma non mancano le criticità, in primis di tipo organizzativo, che vedono penalizzato ancora una volta il Meridione e che rischiano di rallentarne l’arrivo a chi ne ha bisogno.

Da sottolineare, «la lentezza delle procedure autorizzative per la sperimentazione clinica delle terapie avanzate rispetto a quello per le terapie tradizionali». Ciò significa enormi ritardi all’inizio dei trial di ricerca. Per non parlare dell’«eccesso di burocrazia previsto per prelievo, trasporto e conservazione di campioni biologici, che mal si concilia con l’esigenza di tempi strettissimi determinati dalla gravità del paziente», spiega Riccardo Palmisano, presidente Assiobiotec. Inoltre, «la scarsa preparazione organizzativa da parte di alcuni ospedali, ad esempio nella fase dell’estrazione del campione biologico, che a volte può provocarne l’inutilizzabilità».

Ad oggi, quindi, seppur la chemioterapia non è stata ancora eliminata totalmente, a essa si affiancano anche terapie non devastanti per le cellule sane ed è proprio su queste terapie che si deve insistere, per migliorarle ulteriormente e per renderle accessibili veramente a tutti.

Una “pillola magica” in grado di curare tutti i tipi di tumori non esisterà mai perché il cancro non è una malattia, ma un insieme di malattie più o meno simili e in evoluzione che rispondono in maniera diversa e mutevole ai trattamenti, ma di certo le nuove terapie avranno progressivamente meno impatti negativi sul corpo del paziente, permettendogli di ritornare in breve tempo alla sua vita precedente alla malattia stessa.

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