Ci sono dei giorni che in realtà non esistono

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Può sembrare una cosa banale, ma il calendario in realtà racconta una storia affascinante. Non abbiamo sempre avuto il sistema di datazione attuale. Immagina di vivere secoli fa: non staresti certo contando i giorni in previsione dell’avvento di Cristo, perché quel concetto non aveva ancora fatto il suo ingresso nella mentalità collettiva. Col tempo, i nostri metodi per tracciare i giorni sono cambiati, evolvendosi con la nostra crescente comprensione del cosmo e influenzati dalle vicende politiche.

Ci sono dei giorni che in realta non esistono
Foto@Pixabay

Pensiamo al 1582, un anno fondamentale nella cronologia. In quell’anno, Papa Gregorio XIII introdusse una significativa riforma. Fino a quel momento, il calendario giuliano, istituito da Giulio Cesare nel 45 a.C., aveva dominato.

Potresti chiederti: “Se funzionava, perché cambiarlo?In realtà, vi era una sfida particolare, in particolar modo per la Chiesa: stabilire la data esatta della Pasqua. Nel 325 d.C., il Concilio di Nicea aveva dato delle indicazioni per determinarla, legandola all’equinozio di primavera.

Tuttavia, con il passare del tempo, emerse un incongruenza. L’equinozio di primavera non coincideva più con il 21 marzo. La causa? Il calendario giuliano inseriva un giorno extra ogni quattro anni, creando un lento accumulo di errori.

La soluzione proposta fu radicale: dare il via al calendario gregoriano e “saltare” alcuni giorni. Il mese scelto per questa correzione fu ottobre, e dopo il 4 ottobre, il giorno successivo fu il 15! Non furono saltati 13, ma 10 giorni, dopo molte valutazioni da parte degli esperti dell’epoca.

Una nota interessante: la riforma non fu accettata universalmente e immediatamente. Mentre la Chiesa cattolica adottò il nuovo sistema nel 1582, nazioni come il Regno Unito e gli USA attuarono il cambiamento solo nel 1752, saltando addirittura più giorni. La Turchia aspettò fin quasi il XX secolo, eliminando ben 13 giorni!

Così, quando osservi il calendario, ricorda il lungo percorso che ha attraversato. Dall’epoca di Giulio Cesare alle innovazioni di Papa Gregorio XIII, è un simbolo del nostro desiderio di capire e segnare il flusso del tempo.

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