Dalle città fantasma sommerse dalle radiazioni a villaggi svaniti nel deserto, queste località abbandonate raccontano storie di tragedie, guerre e disastri. Scopri le città abbandonate più inquietanti del pianeta, dove il tempo sembra essersi fermato.

Cosa rende una città abbandonata così inquietante?
Le città abbandonate inquietano perché mostrano l’improvvisa interruzione della vita umana, lasciando tutto come se il tempo si fosse congelato.
Questi luoghi evocano un senso di vuoto e mistero: case vuote, scuole deserte, oggetti quotidiani dimenticati. Dietro ogni città fantasma si cela una storia fatta di catastrofi naturali, incidenti nucleari o crisi economiche. Sono anche oggetto di studi sociologici, psicologici e ambientali.
1. Pripyat, Ucraina – Il volto dell’apocalisse nucleare
Situata vicino alla centrale di Chernobyl, Pripyat è probabilmente la città abbandonata più famosa al mondo. Fondata nel 1970 per ospitare i lavoratori dell’impianto nucleare, fu evacuata in fretta il 27 aprile 1986, il giorno dopo l’esplosione del reattore.
Oggi, Pripyat è una capsula del tempo radioattiva: scuole con i registri aperti, bambole rotte nei corridoi, la ruota panoramica di un parco giochi mai inaugurato.
Secondo l’IAEA (International Atomic Energy Agency), i livelli di radiazioni nella zona restano pericolosi in molte aree, rendendo Pripyat visitabile solo con autorizzazione e guida specializzata.

Fonte: World Nuclear Association
2. Hashima Island, Giappone – La “Battleship Island” tra carbone e abbandono
Conosciuta anche come Gunkanjima, Hashima fu un’isola-miniera di carbone operativa dal 1887 al 1974. In passato ospitava più di 5.000 persone in un’area minuscola, con grattacieli in cemento armato tra i più antichi del Giappone.
Dopo la chiusura delle miniere da parte della Mitsubishi, l’isola fu completamente abbandonata. Oggi è uno scheletro urbano in mezzo al mare, talmente surreale da essere stata scelta come location per il film Skyfall (007).

L’isola è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, ma il suo passato include anche la controversa storia del lavoro forzato durante la Seconda guerra mondiale.
Fonte: UNESCO World Heritage Centre
3. Centralia, Pennsylvania, USA – Il fuoco che brucia sotto i piedi
Una tranquilla cittadina mineraria, Centralia è diventata famosa per un incendio sotterraneo che brucia nel suo giacimento di carbone dal 1962. Le fiamme, ancora attive oggi, hanno reso instabile il suolo e costretto l’evacuazione di quasi tutti i residenti.
Oggi la città è praticamente deserta. Le strade si aprono in crepe fumanti, con segnali di avvertimento e graffiti inquietanti. L’Environmental Protection Agency ha dichiarato l’area inadatta alla vita.

È anche la fonte d’ispirazione per la città immaginaria di Silent Hill, nota saga horror videoludica e cinematografica.
Fonte: United States Geological Survey (USGS)
4. Varosha, Cipro – La città balneare congelata nel tempo
Negli anni ‘70, Varosha era una vivace località turistica nella città di Famagosta, Cipro, frequentata da star del calibro di Elizabeth Taylor e Brigitte Bardot. Ma nel 1974, in seguito all’invasione turca dell’isola, l’area fu evacuata in fretta e sigillata da filo spinato.
Per oltre 40 anni è rimasta intoccata: hotel di lusso con lenzuola ancora piegate, vetrine di boutique con manichini sbiaditi dal sole, tutto in uno stato di sospensione surreale.

Solo recentemente, nel 2020, alcune zone sono state riaperte parzialmente al pubblico, sollevando controversie internazionali.
Fonte: BBC News
5. Kolmanskop, Namibia – La città sommersa dalla sabbia
Fondata nei primi anni del ‘900 durante la corsa al diamante, Kolmanskop fu una città ricca e fiorente nel deserto del Namib. Ospitava case in stile europeo, un teatro, un ospedale e persino un impianto per la fabbricazione del ghiaccio.
Negli anni ‘50, la produzione di diamanti calò drasticamente, e la città fu abbandonata. Oggi le dune del deserto si sono riappropriate di Kolmanskop: la sabbia entra dalle finestre, invade le stanze e crea uno scenario spettrale e affascinante.

La città è ora una destinazione fotografica molto popolare per chi vuole esplorare la bellezza decadente dell’abbandono.
Fonte: National Geographic
Conclusione
Le città abbandonate raccontano molto più di una storia di decadenza. Sono specchi della nostra fragilità, ma anche musei a cielo aperto del nostro passato collettivo. Visitarle — anche solo virtualmente — significa confrontarsi con ciò che resta quando l’umanità se ne va.
Mi occupo di fornire agli utenti delle news sempre aggiornate, dal gossip al mondo tech, passando per la cronaca e le notizie di salute. I contenuti sono, in alcuni casi, scritti da più autori contemporaneamente vengono pubblicati su Veb.it a firma della redazione.