La crisi abitativa globale sta raggiungendo dimensioni allarmanti, con milioni di persone che vivono senza una casa. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono le nazioni occidentali a guidare questa drammatica classifica, ma Paesi travolti da conflitti, instabilità economica e disastri naturali.

I veri numeri della crisi abitativa
Quando si parla di senzatetto, l’immaginario comune corre verso le metropoli di Stati Uniti ed Europa. Eppure, i dati rivelano una realtà molto diversa e più complessa. La mancanza di un’abitazione è una delle manifestazioni più visibili dei problemi sociali in tutto il mondo, un’emergenza che non conosce confini. Secondo stime recenti delle Nazioni Unite, il problema è sconcertante: quasi 318 milioni di persone sono senzatetto e circa 2.8 miliardi non hanno accesso a un alloggio adeguato.
Le cause sono molteplici e interconnesse. Guerre, come il conflitto in Siria che ha generato oltre 5.3 milioni di sfollati interni, e l’instabilità in nazioni come il Sudan (3 milioni) e l’Iraq (2 milioni), hanno costretto intere popolazioni ad abbandonare le proprie case. In altre regioni, la povertà endemica e la rapida urbanizzazione incontrollata creano le condizioni perfette per una crisi senza precedenti. Paesi come il Pakistan, con 8 milioni di senzatetto, e la Nigeria, con 4.5 milioni, mostrano come la pressione economica e la mancanza di infrastrutture adeguate lascino milioni di persone ai margini della società.
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Oltre l’emergenza: il diritto a una casa
La crisi dei senzatetto non è solo una questione di numeri, ma una profonda ferita nel tessuto dei diritti umani. Leilani Farha, ex Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’alloggio, ha dichiarato: “Abbiamo fatto della casa un bene speculativo, un veicolo per la ricchezza e gli investimenti. Così l’abbiamo spogliata del suo valore sociale e del suo significato di diritto umano.” Questa prospettiva evidenzia come la “finanziarizzazione” degli alloggi abbia trasformato un bisogno primario in una merce, aggravando la crisi.
Trattare l’alloggio come un diritto e non come una merce è il primo passo fondamentale per affrontare il problema. Questo richiede un intervento deciso da parte dei governi per regolamentare il mercato immobiliare, investire in edilizia sociale e creare reti di sicurezza per le fasce più vulnerabili della popolazione. L’obiettivo, come sottolineato da diverse agenzie ONU, è quello di garantire a tutti un posto sicuro da chiamare casa entro il 2030, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Questa crisi globale ci interroga tutti. Per approfondire la portata del fenomeno e le strategie in atto, è possibile consultare il report annuale 2024 di UN-Habitat o le analisi fornite dalla Piattaforma su Povertà e Disuguaglianza della Banca Mondiale.
Domande Frequenti (FAQ)
Quali sono le principali cause del numero di senzatetto nel mondo? Le cause principali sono complesse e spesso interconnesse. Includono conflitti armati e guerre civili, che costringono milioni di persone alla fuga, disastri naturali aggravati dal cambiamento climatico, povertà sistemica, mancanza di alloggi a prezzi accessibili e la rapida urbanizzazione che supera la capacità delle città di fornire servizi adeguati.
Perché Paesi come Siria e Pakistan hanno così tanti senzatetto? In Siria, oltre un decennio di guerra civile ha distrutto infrastrutture e costretto milioni di persone a sfollare internamente. In Pakistan, una combinazione di instabilità economica, rapida crescita della popolazione e la devastazione causata da disastri naturali come le inondazioni ha lasciato milioni di persone senza un’abitazione sicura.
Cosa si intende per “finanziarizzazione” degli alloggi? Si riferisce alla crescente tendenza di trattare le case come strumenti finanziari per grandi investitori e fondi speculativi, piuttosto che come un bene sociale. Questo processo fa aumentare i prezzi degli immobili e degli affitti, rendendo l’accesso a una casa inaccessibile per le persone a basso e medio reddito.
Quali sono le soluzioni proposte dalle organizzazioni internazionali? Le Nazioni Unite e altre ONG spingono per un approccio basato sui diritti umani, che includa maggiori investimenti in alloggi sociali, regolamentazione dei mercati immobiliari per frenare la speculazione e politiche di prevenzione degli sfratti. L’obiettivo è garantire a tutti l’accesso a un alloggio sicuro e dignitoso.
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