La questione è di quelle spinose: fino a dove è lecito spingersi per discutere e far conoscere a tutti una problematica che comunque riguarda una tematica delicatissima?
Come è accaduto spesso negli ultimi mesi, torniamo a parlare di vaccini, e della polemica senza fine che vi è stata costruita intorno, sia da parte dei genitori che si sono rifiutati di vaccinare i propri figli, anche a costo di non farli ammettere a scuola, sia di quelli che hanno fatto credere che saremmo andati incontro ad una catastrofe certa se tutti i bambini non avessero ricevuto la necessaria immunizzazione.
Gli eccessi sono sempre deleteri, ma non bisogna comunque mai sottovalutare il peso delle proprie parole e dei messaggi che si lancia, soprattutto quando si è un’associazione molto conosciuta: è questo il messaggio che il ministero della Salute vuole lanciare a tutti i cittadini con la sua ultima “mossa”, che ha colto tutti alla sprovvista dato che è veramente molto raro che il ministero della Salute proceda per vie legali.
Il ministero della Salute ha infatti denunciato – tramite il Comando generale dei Carabinieri del Nas – il Codacons per procurato allarme presso la Procura di Roma, dopo che l’associazione per i consumatori aveva presentato un esposto che citava uno studio sulla presunta pericolosità dei vaccini.
Codacons sotto accusa dal Ministero: procurato allarme sui vaccini
Nello specifico, il Codacons aveva depositato presso la Procura della Repubblica di Catania un esposto-denuncia per «omicidio colposo, commercio e somministrazione di medicinali guasti» » riferendosi ad alcuni studi che evidenzierebbero una contaminazione dei vaccini e che avrebbe portato alla morte di 13 bambini.
L’associazione dei consumatori fa riferimento a uno studio condotto dalla ricercatrice (a loro dire del Cnr) Antonietta M. Gatti e dal farmacologo Stefano Montanari. Secondo il Codacons il loro studio «evidenzia una contaminazione da micro e nanoparticelle di acciaio inossidabile, acciaio inox ma anche di tungsteno e cloruro di calcio. Tali particelle non sono né biocompatibili né biodegradabili, pertanto, capaci di creare reazioni avverse, anche gravi dei vaccini distribuiti dal nostro Servizio sanitario nazionale e il numero rilevante di morti, nonché di reazioni avverse gravi che stanno colpendo i bambini in questi mesi».
Per di più, il Codacons non è nuovo a “trovate” del genere e cita spesso ricerche e studi – talvolta eseguiti senza i criteri classici della ricerca scientifica come la revisione paritaria (peer review) – che sostengono di avere identificato potenziali rischi nei vaccini come quello trivalente (MPR) contro morbillo, rosolia e parotite (gli “orecchioni”).
Il ministero della Salute ha quindi presentato la denuncia, confermando le politiche della ministra Lorenzin per evitare che si diffondano notizie incontrollate e scientificamente inattendibili sui vaccini.
L’esito appare alquanto scontato, dato che la tesi supportata dal Codacons è contestata anche dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa): “Non c’è nessuna relazione accertata fra i casi segnalati dal Codacons e le vaccinazioni”, si apprende dall’Agenzia, che ha verificato i casi citati dall’associazione di 13 bambini morti.
Il Codacons da parte sua fin da subito ha provato ad abbassare i toni: «non abbiamo mai affermato che tali morti siano sicuramente da attribuire alle vaccinazioni. In assenza di prove certe, mai ci sogneremmo di fare simili dichiarazioni. Ci siamo limitati a segnalare alla magistratura i casi di morti sospette degli ultimi mesi».
RETTIFICA E AGGIORNAMENTO:
Si precisa che la Dott.ssa Antonietta Gatti, nel periodo in cui è stata associata ad ISTEC-CNR, si è occupata di un progetto europeo su nano-inquinanti nelle piante. In tale ambito, così come successivamente alla conclusione del progetto, la Dott.ssa Gatti non ha svolto alcuna attività sui vaccini e le sue sperimentazioni condotte in tal senso nulla hanno a che vedere con le attività di ricerca di ISTEC-CNR. L'associatura della dott.ssa Gatti si è anche formalmente conclusa a fine ottobre 2017 per decisione del Consiglio di Istituto, stante l'assenza di attività in collaborazione con ISTEC-CNR.