Coldiretti, danni milionari alla nostra agricoltura per colpa degli insetti alieni

VEB

Anche se il nome potrebbe essere forviante, non provengono da un altro pianeta ma non per questo sono meno pericolosi: parliamo degli insetti alieni, che ormai sono una piaga per il nostro territorio ed anche per noi stessi.

Negli ultimi anni si stanno diffondendo in Europa, Italia compresa, nuovi insetti , e da qui l’appellativo alieni,  che fino a poco tempo fa erano del tutto sconosciuti. Si tratta di parassiti delle piante provenienti dall’Asia, dall’Africa e dalle Americhe.

Questi insetti, nei nostri territori, trovano cibo senza fatica e soprattutto senza nemici naturali che li riescano a contrastare.

La nostra fauna infatti, non li conosce, non fanno parte della dieta dei nostri uccelli o non hanno parassiti naturali in grado di porre fine alla loro crescita esponenziale.

Le nuove specie di insetti sono pericolose perché possono provocare reazioni allergiche che in alcuni casi possono risultare gravi: l’allarme è stato lanciato recentemente anche dagli esperti della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic). Ogni anno, secondo i dati diffusi dagli allergologi, 5 milioni di italiani vengono punti da un’ape, da una vespa o da un calabrone e di questi circa 400mila soggetti sviluppano reazioni allergiche o shock anafilattici, che mediamente provocano 50 decessi l’anno.

I rischi sarebbero legati non solo all’incremento delle popolazioni di insetti, che inevitabilmente accresce la probabilità di essere punti, ma anche al pericolo che compaiano nuove specie velenifere dovute alle reazioni crociate tra gli insetti provenienti dall’estero e quelli autoctoni. Le vespe in particolare vengono attratte in Italia perché, a differenza del passato, trovano l’ambiente e il clima giusto per proliferare.

Le nuove specie di vespe, ad esempio, assicurano gli allergologi, non sono più aggressive delle italiane ma rappresentano un rischio per la composizione del loro veleno. Non essendo ancora troppo conosciute, infatti, possono cogliere impreparati gli esperti su diagnosi e terapie.

Ma questi insetti alieni sono dannosi soprattutto per la nostra flora: dalla Popilla Japonica, che sta distruggendo la vegetazione tra Lombardia e Piemonte, alla Xylella fastidiosa, che ha fatto strage di ulivi nel Salento, fino al Rhynchophorus ferrugineus, meglio conosciuto come punteruolo rosso, che ha flagellato le palme in Sicilia, Campania, Calabria, Lazio, Liguria, Abruzzo e Molise, sono numerosi gli insetti provenienti da altri continenti che sono arrivati in Italia, dove hanno trovato un habitat favorevole.

L’allarme lo lancia Coldiretti: questi insetti hanno invaso l’Italia provocando all’agricoltura nel Nord Italia danni stimabili in oltre un miliardo.

Sul banco degli imputati ci sono la ‘cimice marmorata asiatica’ (Halyomorpha halys), che sta distruggendo i raccolti nei frutteti e negli orti, ma anche la Popillia japonica, la Drosophila suzukii e la Aetina tumida.

La ‘cimice marmorata asiatica’, nello specifico, è particolarmente pericolosa perché prolifica almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari alla volta e deve la sua diffusione al caldo particolarmente accentuato di quest’anno. La Drosophila suzukii è invece il moscerino killer che ha attaccato ciliegie, mirtilli e uva soprattutto in Veneto.

Le castagne sono state devastate dal Dryocosmus kuriphilus, proveniente dalla Cina, mentre la produzione Made in Italy di miele è minacciata dall’insetto killer delle api, il coleottero Aethina Tumida.

Dinanzi a questa situazione insostenibile, fondamentale, secondo la Coldiretti, è l’intensificazione dei controlli negli scambi commerciali, dato che molti di questi insetti arrivano tramite l’importazione di prodotti alimentari, per fermare una strage che mette a rischio i conti economici delle imprese e la biodiversità del Paese.

Presso l’Unione europea – sottolinea Coldiretti – è in discussione la normativa sulla salute delle piante ed è strategico che vengano adottate misure più rigorose nella tutela delle coltivazioni soprattutto nei confronti dell’importazione dall’estero di piante ed essenze vegetali che possono diventare il veicolo per la diffusione di insetti alieni e malattie.

Per difendere il patrimonio del Made in Italy agroalimentare è necessario – conclude quindi la Coldiretti – rafforzare gli strumenti di intervento per sostenere i produttori fortemente danneggiati ma è anche fondamentale potenziare la ricerca per la prevenzione.

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