Dopo lo scandalo dei biglietti del concerto degli U2, fissato per il prossimo 15 e 16 luglio allo stadio Olimpico di Roma, la Siae esorta a: “Chiudere i siti di secondary ticketing”.
Che cosa non farebbe un fan sfegatato di Bono Vox e soci per assistere a un concerto dei suoi beniamini? Anche pagare cifre astronomiche.
E con questa convinzione, nasce il “malaffare” del “secondary ticketing”.
E così i biglietti per il concerto romano degli U2 del 15 luglio, dopo appena 30 minuti dall’apertura delle vendite sui canali ufficiali, erano venduti nei “secondary” a prezzi da capogiro: dai 40-200 euro di TicketOne sono passati a 220-1.100 euro.
I canali ufficiali TicketOne e Live Nation affermano di aver tentato in tutti i modi di arginare il fenomeno pernicioso del bagarino digitale.
Purtroppo, però, nonostante lo spauracchio delle multe che possono arrivare fino a 180mila euro, i “trafficanti” del cyber spazio riservato alla compravendita dei ticket per concerti, proseguono imperterriti nel loro malaffare.
Il caso “U2” non è il primo e non è il solo. A ottobre 2016 successe la stessa cosa per il concerto di Milano dei Coldplay attesi allo stadio San Siro per il prossimo 3 e 4 luglio.
L’Antitrust in quel caso si scagliò contro TicketOne. Anche Vasco Rossi si è stancato di questo andazzo, tanto che ha Live Nation il cantante ha tolto l’esclusiva della rivendita biglietti per i suoi concerti, in quanto erano finiti nelle mani del bagarinaggio.
Così Vasco ha deciso che i biglietti per il concerto evento a Modena, saranno nominali.
Intanto la Siae, la Società italiana degli autori e degli editori, informa che ha già inviato un “ricorso d’urgenza al Tribunale Civile di Roma per tutelare sia i diritti dei propri associati che i consumatori che si ritrovano a pagare anche fino a 10 volte in più i ticket di ingresso sul mercato parallelo”.
Per il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini: “Un magistrato può chiudere dei siti. Lunedì sono stati venduti circa 23 mila biglietti. Abbiamo appreso che TicketOne ha annullato 600 vendite perché sospette. I biglietti sono finiti in venti minuti e sette minuti dopo c’erano quattromila biglietti in vendita sui siti secondari a prezzi fino a 2.638 euro. Secondo noi è un danno incredibile per i consumatori”.
Qualche suggerimento per sconfiggere i “secondary ticketing”, si speri arrivi dalla prima “Conferenza internazionale contro il Secondary Ticketing” che si terrà il 26 gennaio al Teatro Franco Parenti di Milano.
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