Il mistero dei lampi di luce avvistati prima dei terremoti ha affascinato scienziati e osservatori per secoli.
Questi fenomeni, noti come luci sismiche, si presentano in varie forme, tra cui sfere luminose, bagliori e fiamme di colori diversi, e possono apparire pochi secondi prima dell’evento sismico o durare per ore.
Storicamente, le testimonianze di queste luci erano spesso scetticamente accettate, fino a quando non sono state catturate in fotografie e video, come quello registrato 30 minuti prima di un terremoto in Cina nel 2008.
La stessa cosa è accaduta, anche attraverso prove filmate, in un recente evento sismico in Marocco. Diverse teorie sono state proposte per spiegare le luci sismiche. Alcuni scienziati suggeriscono che il movimento tettonico delle rocce contenenti quarzo possa generare un campo piezoelettrico che produce i lampi di luce.
Altri credono che lo stress tettonico possa consentire temporaneamente alle rocce di condurre energia elettromagnetica, innescando cambiamenti nella carica magnetica dell’ionosfera. Tuttavia, verificare queste ipotesi è complicato a causa dell’imprevedibilità dei terremoti.
Una ricerca pubblicata su Seismological Research Letters ha analizzato le circostanze geologiche di 65 terremoti dal 1600 che hanno prodotto luci sismiche, scoprendo che la maggior parte di questi fenomeni si verifica in contesti di rift continentali, rappresentando solo una piccola percentuale dei terremoti globali.
Questo studio suggerisce che le luci sismiche potrebbero essere un indicatore anticipato di un imminente terremoto, offrendo una potenziale avvertenza precoce per alcune aree propense a tali eventi.
