Cucchi: per la Procura “è stato pestato dai carabinieri”, richiesta perizia

VEB

Nuovi svolgimenti per quanto riguarda il caso Cucchi: secondo la Procura della Repubblica, Stefano è morto “dopo aver subito nella notte tra il 15 e 16 ottobre un violentissimo pestaggio da parte dei carabinieri appartenenti al comando stazione Appia”;

è tutto scritto nel documento di cinquanta pagine dove sono stati riportati anche i risultati delle indagini più recenti: interrogatori agli indagati, testimonianze, ma soprattutto le intercettazioni telefoniche di quei carabinieri che dopo averlo arrestato hanno pestato il giovane.

Secondo la ricostruzione del magistrato, Cucchi fu pestato violentemente dai tre carabinieri D’Alessandro, Di Bernardo e Tedesco, a seguito di una perquisizione in casa del trentenne; i ripetuti atti di violenza e di abuso di potere furono originati “da una condotta di resistenza posta in essere dall’arrestato al momento del fotosegnalamento presso i locali della compagnia Carabinieri Roma Casilina”.

Successivamente, nella caserma Casilina “fu scientificamente orchestrata una strategia finalizzata a ostacolare l’esatta ricostruzione dei fatti e l’identificazione dei responsabili” proprio per evitare che gli inquirenti sospettassero dei carabinieri presenti all’arresto; la presenza dei militari Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo fu addirittura omessa dalle forze dell’ordine.

Dopo sei anni, a seguito di un’ulteriore indagine sulle lesioni riportate da Stefano da parte del radiologo Carlo Masciocchi e alla luce dei nuovi svolgimenti, è stata richiesta al gip un’altra perizia del medico legale sul corpo della vittima.

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