Da oggi in poi il cellulare si può caricare urlando

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Nell’era della tecnologia, la necessità di fonti di energia efficienti ed ecosostenibili è più sentita che mai. Un gruppo di ricercatori dell’Università Federale del Sud (SFU) in Russia ha fatto un passo significativo in questa direzione, introducendo un nanogeneratore capace di alimentare dispositivi elettronici sfruttando le vibrazioni sonore.

Da oggi in poi il cellulare si puo caricare urlando
Foto@Pixabay

La squadra di scienziati della Southern Federal University ha ideato un nanogeneratore basato su nanotubi di carbonio, prodotti attraverso una metodologia avanzata. La tecnica di coltivazione, pur avendo analogie con la crescita dei funghi, si dimostra assai più rapida, producendo strutture cilindriche allungate che costituiscono l’essenza di questo rivoluzionario generatore di energia.

Marina Ilyina, una professoressa associata del Dipartimento di nanotecnologie e ingegneria dei microsistemi presso la SFU, ha descritto questi nanotubi come una foresta di alberi miniaturizzati, con il dettaglio che ogni “albero” ha un diametro di solo alcune decine di nanometri. Queste strutture sono estremamente sensibili a stimoli meccanici minuti, come il flusso d’aria generato da una persona in movimento.

Il nanogeneratore appena introdotto potrebbe rivoluzionare il modo in cui ricarichiamo i nostri dispositivi quotidiani. Offre una nuova prospettiva per alimentare cuffie, smartwatch, laptop e altri dispositivi elettronici utilizzando fonti di energia rinnovabile e costantemente disponibili, come le vibrazioni sonore. Inoltre, potrebbe anche convertire il ritmo cardiaco di una persona in energia, proponendo un avanzamento notevole nella sinergia tra tecnologia e corpo umano.

La realizzazione pratica del progetto si concretizza in un microchip standard, non dissimile da quelli impiegati nell’elettronica contemporanea, come illustrato da Oleg Ilyin, ricercatore di spicco presso il Laboratorio di ricerca sulla tecnologia dei nanomateriali funzionali della SFU. Tuttavia, questo microchip è dotato della straordinaria capacità di trasformare vibrazioni esterne in segnali elettrici o, più in generale, in energia elettrica.

Questo sviluppo notevole non solo evidenzia l’impegno della comunità scientifica nel trovare soluzioni energetiche innovative, ma apre anche la strada a un futuro dove la ricarica dei dispositivi potrebbe diventare un’operazione semplice, ecologica e incessantemente accessibile.

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