Decreto sicurezza, la rabbia di Roberto Saviano

VEB

Nella giornata di ieri il decreto sicurezza e immigrazione è stato approvato dal senato con una larga maggioranza e ora passa all’esame della camera dei deputati, che lo ha fissato in calendario il 22 novembre.

La norma si occupa di diritto di asilo, d’immigrazione, del sistema di accoglienza, di cittadinanza, di sicurezza e di gestione dei beni confiscati alle mafie: tematiche delicatissime, che hanno smosso le coscienze di tanti.

Tra questi ha voluto far sentire la sua voce anche Roberto Saviano, che su Facebook ha scritto: “Passato al Senato il Decreto (in)Sicurezza e Immigrazione. Rimpatriare gli oltre 500mila immigrati irregolari presenti in Italia non si può: mancano accordi bilaterali. Si potrebbe invece regolarizzarli e consentirgli di avere contratti di lavoro e di pagare le tasse”.

“Ridurre il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), che costituisce una rete capillare e legata al territorio e alle sue esigenze, significa dare maggiore spazio ai grossi centri di accoglienza che, per le enormi possibilità di speculazione che consentono, attireranno le organizzazioni criminali, come già accaduto nel nostro recente passato e come denunciato anche da chi oggi governa e ha già dimenticato le promesse fatte in campagna elettorale.

Questo decreto è autolesionista, suicida e criminale”, ha chiosato lo scrittore.

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