Una scoperta sorprendente nel cuore di Napoli potrebbe svelare un mistero storico che dura da secoli. Un’iscrizione latina ritrovata nella Cappella Turbolo, all’interno del complesso di Santa Maria la Nova, suggerisce che i resti del famigerato Vlad l’Impalatore — figura storica che ispirò il personaggio di Dracula — possano essere sepolti proprio lì.
Un enigma storico che parte dalla Romania e arriva in Italia
Vlad III di Valacchia, detto “l’Impalatore”, fu un principe del XV secolo noto per i suoi metodi brutali contro i nemici, in particolare gli Ottomani. Dopo la sua morte nel 1476, la sua tomba è rimasta un mistero. Tradizionalmente si pensava fosse sepolto nel monastero di Snagov, in Romania, ma scavi effettuati negli anni ’30 rivelarono solo ossa animali.
Dal 2014, un gruppo di studiosi ha avviato nuove indagini, partendo dalla teoria secondo cui la figlia di Vlad, Maria Balsa, lo avrebbe portato segretamente in Italia dopo la sua morte. Maria fu adottata dalla nobile famiglia Ferrillo di Napoli, rafforzando l’ipotesi che il corpo del padre sia stato sepolto proprio nella cappella di famiglia.
Le prove: iscrizioni misteriose e simboli dell’Ordine del Drago
Gli studiosi hanno decifrato un’iscrizione in latino contenente due termini chiave: “Blad” (interpretato come Vlad) e “Balkan”, riferimento alla regione dove il principe regnava. Ma non è tutto: sulla tomba si trovano un elmo da cavaliere e la figura di una testa di drago, simbolo legato all’Ordine del Drago, confraternita medievale a cui Vlad apparteneva.
Due statue simili a sfingi, poste ai lati della tomba, sembrano anch’esse alludere a un messaggio in codice. I ricercatori ipotizzano che possano essere un riferimento velato al soprannome romeno di Vlad, “Tepeș”, cioè “l’Impalatore”.
Secondo Il Mattino di Napoli e fonti citate da National Geographic, la cappella — un tempo mausoleo per famiglie nobili napoletane — è compatibile con il contesto storico e culturale in cui la sepoltura di un personaggio come Vlad avrebbe potuto avvenire sotto copertura.
Conclusione: mito e realtà si incontrano a Napoli
Se confermata, questa scoperta aggiungerebbe un nuovo capitolo alla leggenda del conte Dracula, fondendo storia, religione e simbolismo esoterico. Resta aperta la sfida più grande: la verifica scientifica dei resti, per la quale si attendono autorizzazioni ufficiali.
Per approfondire il tema:
- National Geographic – Dracula: storia e misteri
- UNESCO – Patrimonio storico europeo
- Il Mattino – La tomba di Dracula a Napoli?
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