Rebecca e la dipendenza da sesso: cinque volte al giorno troppo poco

VEB

Si è sempre detto che in “amore” tutto è concesso, così come nella vita privata ma in particolar modo parlando dei rapporti intimi, spesso assistiamo alle “lamentele” delle donne che “punzecchiano” i propri uomini sulle loro “carenze”, molte volte invece è il contrario ovvero il “maschio latino” che critica la donna “fredda” che si concede troppo poco, ma difficilmente abbiamo assistito ad una vera e propria dipendenza da sesso come quella accaduta a “Rebecca” che, sembra, non era contenta di farlo neanche per cinque volte al giorno. Concedersi una piccola trasgressione alle regole è considerata normalità, ma bisogna fare molta attenzione affinché le trasgressioni non diventino un’abitudine che con il tempo possono sfociare in un serio problema fisico e cognitivo.

Per dipendenza si intende l’alterazione di un comportamento che diviene man mano una abitudine patologica, sulla quale il soggetto perde ogni possibilità di controllo. La stessa dipendenza può essere poi fisica o psicologica. Nel primo caso, l’organismo della persona che fa abuso di una sostanza aumenta la sua soglia di tolleranza e necessita di dosi sempre maggiori per poter ottenere lo stesso effetto, manifestando, in caso contrario, chiari sintomi di astinenza, come sudorazione e dolori gastro-intestinali. Nel secondo caso, invece, talvolta associata anche al malessere corporeo, si è sopraffatti dal desiderio di fare uso della sostanza e non se ne riesce a fare a meno. L’oggetto di questa fantasia può essere l’alcol, la droga, il gioco d’azzardo, il cibo o anche Internet.

La linea tra trasgressione occasionale e dipendenza patologica è molto sottile, e si rischia di ritrovarsi impigliati in una situazione da cui poi è difficilissimo uscire.

Gli studi più recenti confermano che si stanno affacciando, tra giovani e adulti, le più disparate forme di dipendenza, che caratterizzano sempre di più la nostra società come una “società drogata”. Pensiamo solo alla dipendenza dal cellulare, da internet, dallo shopping, dal cibo, dalle “slot-machine” che si trovano ormai in tutti i bar. Si può diventare dipendenti persino dal calcio, delle serate in discoteca con gli amici o dai social network.

Secondo un sondaggio realizzato nelle scuole medie superiori di tutta Italia in occasione della IV edizione della Campagna “Alla scoperta del corpo umano”, iniziativa promossa da Società Scientifiche, con il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, gli stessi giovani riconoscono nelle tecnologie la prima causa alla base di comportamenti di abuso, non correlati a sostanze: sono infatti ben 88 ragazzi su 100 a pensarla in questo modo.

Questa la classifica: al primo posto i videogames (49%) indicati soprattutto dai più giovani (il 52% tra i ragazzi di 13-15 anni), seguiti da computer (44%); TV e cellulare, indicati nella stessa percentuale (37% circa). Nel 54% dei casi le nuove tecnologie sono anche ritenute quelle più diffuse tra i giovani.

In Italia, inoltre, sono più di due milioni le persone che soffrono di pornodipendenza, per definizione una forma di compulsione che porta ad un abuso di materiale pornografico, per lo più accompagnato da masturbazione.

Ma anche il sesso, che è uno dei piaceri per definizione più belli a cui abbandonarsi, può diventare dipendenza patologica.

In tanti la sottovalutano, ma in realtà si tratta di un disturbo psicologico e comportamentale che va curato perché crea problemi.

Lo ha testimoniato in una intervista alla BBC Rebecca Barker, mamma di 37 anni, originaria del North Yorkshire, nel Regno Unito.

Il dramma della giovane mamma è iniziato nel 2014. La trentasettenne ha raccontato che dopo l’ultima gravidanza (due anni prima) è iniziato a crescere gradualmente il desiderio di fare l’amore. Ad un certo punto la voglia di trasgredire e vivere momenti intimi al top con il proprio partner sono diventati una vera ossessione per l’inglese. “Avevo sempre voglia, e non mi bastava farlo cinque volte al giorno”.

All’inizio questa ‘esigenza’ sembrava non destare preoccupazioni né in lei né nel marito che, anzi, era molto contento che la moglie avesse simili bisogni.

Con il passare del tempo, però, il sesso è diventato una vera e propria ossessione per Rebecca a tal punto che il compagno ha iniziato a pensare che la donna lo tradisse e che quello fosse un modo per farsi perdonare. Nessuno dei due aveva capito che si trattava di una malattia vera e propria e alla fine la coppia si è separata.

Nel frattempo la trentasettenne aveva deciso di affidarsi ad uno psichiatra per cercare di frenare i suoi istinti e ritrovare la serenità perduta. Dopo aver modificato la terapia ed assunto medicinali l’inglese ha iniziato a cambiare anche stile di vita. “Dopo tanti cambiamenti sono riuscita a superare la depressione”.

La sua per fortuna è una testimonianza a lieto fine: è riuscita ad uscirne e oggi conduce una vita normale, ma di certo ricominciare una nuova vita non è stato affatto semplice.

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