Un gruppo di scienziati dell’Università di Tubinga, in Germania, ha dimostrato la parentela tra i nativi americani e gli abitanti della Siberia. La migrazione in entrambe le direzioni è andata avanti per diverse migliaia di anni.

Secondo quanto riportato dalla rivista Science, si parla della vicinanza genetica di questi popoli: siberiani e indigeni nordamericani.
Gli scienziati hanno esaminato il DNA di tre persone morte circa cinquecento anni fa sulle rive di uno dei fiumi Kamchatka. L’analisi ha mostrato la loro chiara relazione con gli abitanti più antichi del Nord America.
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Il Mare di Bering è stato un sito di migrazione intercontinentale. Un tempo esisteva anche un istmo tra i continenti, ma anche quando si tuffava in mare le comunicazioni non si interrompevano. In inverno, le persone si dirigevano verso l’altra sponda del mare lungo lo stretto istmo sul ghiaccio e navigavano in barca.
Inoltre, è chiaro che la migrazione è stata bidirezionale: dopo aver lasciato il mare, una parte dei siberiani è poi tornata indietro.
L’assimilazione con la popolazione locale è avvenuta nel continente americano, e questi “segni” si trovano anche nel DNA dei popoli che abitavano il continente prima che fosse insediato da rappresentanti dell’Europa occidentale.
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