Epilessia, approvato un nuovo farmaco a base di cannabis

VEB

L’epilessia è una sindrome caratterizzata dalla ripetizione di crisi epilettiche dovute all’iperattività di alcune cellule nervose cerebrali, i neuroni.

Tali crisi comprendono un insieme di manifestazioni caratterizzate da brevi episodi di perdita di conoscenza (assenze) e da alterazioni sensitive, psichiche o motorie, più o meno accompagnate da spasmi o da contrazioni della muscolatura scheletrica di tipo convulsivo.

L’epilessia è una delle malattie neurologiche più diffuse. Nel mondo ne soffrono secondo l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) 50 milioni di persone. Solo in Italia le stime parlano di circa 500.000-600.000 casi. Ma potrebbero essere molto di più.

I sintomi di come si manifesti una crisi epilettica possono variare ampiamente da caso a caso: durante la crisi alcune persone si fissano a guardare un punto per alcuni secondi, mentre altre possono arrivare a contrarre ripetutamente braccia e gambe.

Anche le cause possono essere diverse. Molte forme di epilessia hanno cause genetiche. Altre, invece, sono causate da lesioni celebrali strutturali che possono presentarsi in seguito a un trauma cranico, a un ictus, a un tumore celebrale, a un processo infettivo a carico dell’encefalo e a tante altre condizioni. Esistono poi alcuni fattori scatenanti che in soggetti predisposti possono facilitare la comparsa di attacchi epilettici come l’alterazione del ritmo veglia-sonno.

La cosa peggiore è che al momento non esistono cure in grado di fermare la malattia. Nella maggior parte dei casi è possibile solo controllare i sintomi (le crisi epilettiche) attraverso farmaci antiepilettici che hanno la funzione di tenere sotto controllo l’ipereccitabilità dei neuroni.

E proprio riguardo ai farmaci, proprio in queste ore la Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo americano che si occupa della regolamentazione di farmaci e prodotti farmaceutici, ha detto sì al primo farmaco a base di cannabis per contrastare due gravi forme di epilessia a esordio infantile: la sindrome di Lennox-Gastaut e la sindrome di Dravet o epilessia mioclonica grave dell’infanzia, una condizione genetica rara.

Il farmaco si chiama Epidiolex ed è “la prima formulazione farmaceutica di cannabidiolo altamente purificato a base vegetale (Cbd), un cannabinoide privo dell’alta associazione con la marijuana e il primo di una nuova categoria di farmaci antiepilettici“, secondo la nota di GW Pharmaceuticals, la società biofarmaceutica che produce Epidiolex.

Si tratta del primo farmaco approvato dalla Fda che contiene una sostanza medicinale purificata derivata dalla marijuana. Ed è anche la prima approvazione dell’agenzia americana di un medicinale per il trattamento di pazienti con sindrome di Dravet.

Il farmaco, nel corso delle sperimentazioni, si è rivelato più efficace dei placebo, ottenendo l’approvazione del comitato consultivo della FDA.

Tuttavia, nonostante l’efficacia, la soluzione orale presenta alcuni effetti collaterali da non sottovalutare, come l’aumento degli enzimi epatici, diarrea, debolezza, riduzione dell’appetito, una forte sonnolenza, infezioni, eruzioni cutanee, sonno disturbato e malessere generale. Rispetto però alla gravità delle convulsioni, si può affermare che i benefici superino gli effetti indesiderati.

“L’approvazione del primo farmaco a base di marijuana serve a ricordare che i programmi di sviluppo che valutino correttamente gli ingredienti attivi contenuti nella marijuana possono portare a importanti terapie mediche. E la Fda è impegnata in questo tipo di ricerca scientifica attenta, e nello sviluppo di farmaci”, commenta il commissario della Fda Scott Gottlieb. “Gli studi clinici controllati che testano la sicurezza e l’efficacia di un farmaco, insieme a un’attenta revisione attraverso il processo di approvazione della Fda, sono il modo più appropriato per portare ai pazienti trattamenti a base di marijuana”.

“Continueremo a sostenere una rigorosa ricerca scientifica sui potenziali usi medici dei prodotti derivati dalla marijuana – continua Gottlieb – e lavoreremo con chi sviluppa questi prodotti ed è interessato a offrire ai pazienti medicinali sicuri, efficaci e di alta qualità. Ma, allo stesso tempo, siamo pronti ad agire contro un marketing illegale di prodotti contenenti cannabidiolo” e la diffusione di “importanti affermazioni mediche non dimostrate. La commercializzazione di prodotti non approvati, con dosaggi e formulazioni incerti, può impedire ai pazienti di accedere a terapie sicure per il trattamento di malattie gravi e persino fatali”.

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