Un uomo ha eluso i controlli aeroportuali e i costi dei biglietti aerei per anni: ecco come ha ingannato le compagnie
In un caso che solleva interrogativi sulla sicurezza aeroportuale e i protocolli di verifica interna delle compagnie aeree, Tirone Alexander, 35 anni, è stato giudicato colpevole per essersi finto assistente di volo almeno 120 volte tra il 2018 e il 2024. L’uomo, che aveva realmente lavorato per brevi periodi in compagnie regionali tra il 2013 e il 2015, ha approfittato di una politica diffusa nel settore: l’accesso gratuito ai voli per piloti e cabin crew di compagnie partner.

Secondo quanto dichiarato dalla Procura federale statunitense, Alexander avrebbe utilizzato dati falsi – come numeri di badge, nomi di compagnie e date di assunzione – durante il processo di check-in online, dove selezionava la voce “assistente di volo”. Il sistema, evidentemente privo di un adeguato processo di verifica, gli ha permesso di volare senza pagare con almeno quattro diverse compagnie aeree, raggiungendo destinazioni come Los Angeles, Dallas, Las Vegas e Atlanta.
Una frode telematica semplice, ma efficace
Durante il processo, sono emerse prove dell’uso fraudolento di oltre 30 combinazioni diverse di numeri identificativi, spesso cambiando compagnia dichiarata per confondere eventuali controlli. Alexander è stato infine incriminato per quattro capi d’imputazione di frode telematica, ciascuno punibile con fino a 20 anni di carcere, e uno per accesso non autorizzato in area riservata aeroportuale, con pena massima di 10 anni.
Il verdetto è stato pronunciato in un tribunale federale, mentre la sentenza definitiva è attesa per il 25 agosto. Il caso mette in luce una lacuna importante nei sistemi di autenticazione e nei controlli automatizzati delle compagnie aeree, che secondo alcuni esperti del settore richiederanno ora un robusto aggiornamento dei protocolli di sicurezza digitale.
Un caso emblematico per la cybersecurity nel trasporto aereo
Il caso Alexander diventa così emblema della vulnerabilità nei sistemi di self-check-in e delle politiche intercompany, evidenziando come la digitalizzazione senza controlli incrociati efficaci possa trasformarsi in un’opportunità per truffatori esperti. Secondo quanto riportato dal Department of Justice USA, le autorità federali stanno esaminando l’eventuale responsabilità delle compagnie coinvolte nella mancata verifica delle credenziali.