Fumo, ecco da quando è vietato fumare negli spazi pubblici

VEB

Nonostante sia unanimemente risaputo che il fumo sia nocivo e cancerogeno, milioni di persone si concedono questo vizio. Se si potesse, di fumerebbe ovunque: a casa, per strada, in macchina, nei luoghi pubblici, nei locali, in spiaggia.

Per fortuna, man mano che i vari studi hanno dimostrato la poca salubrità della sigaretta, non solo per sé ma anche per gli altri, sono cominciati a fioccare i divieti.

A quando risale il primo?

Se già nel 1934 era stata bandita la vendita ai minori dei 16 anni e nel 1975 era stato introdotto il divieto di fumare in determinati locali e sui mezzi di trasporto pubblico, in Italia la prima vera legge antifumo è la legge 16 gennaio 2003 n. 3, detta anche legge Sirchia dal nome del suo promotore Girolamo Sirchia.

Proprio con questa legge l’Italia è stata il primo grande paese europeo ad introdurre la regolamentazione del fumo in tutti i luoghi chiusi pubblici e privati – compresi i luoghi di lavoro e le strutture del settore dell’ospitalità.

Questa legge ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, compresi i luoghi di lavoro privati o non aperti al pubblico, gli esercizi commerciali e di ristorazione, i luoghi di svago, palestre, centri sportivi.

Negli ultimi anni, in Europa, anche i Paesi che tradizionalmente sono stati più indulgenti riguardo al fumo stanno seguendo ora le orme di quelli che hanno imposto divieti di fumo nei locali pubblici, ma ricordiamo che ad oggi la sola nazione al mondo ad avere completamente bandito la vendita e la pratica di fumare il tabacco è il Bhutan.

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