Dire “grazie” a un assistente virtuale può sembrare una semplice cortesia. Eppure, secondo Sam Altman, CEO di OpenAI, questa gentilezza digitale ha un costo concreto e sorprendente: consuma energia e denaro. Scopri perché essere educati con l’intelligenza artificiale non è solo una scelta etica, ma anche ambientale.

La cortesia digitale ha un prezzo (e non è simbolico)
Quando interagiamo con chatbot o assistenti vocali, spesso usiamo formule come “per favore” o “grazie”. Questo comportamento, secondo un sondaggio condotto da TechRadar, è adottato da oltre il 65% degli utenti americani. Il motivo principale? Il 55% lo fa per rispetto, mentre un 12% lo ammette: lo fa per timore di una futura “rivolta delle macchine”.
Sam Altman, CEO di OpenAI, ha commentato con un certo umorismo questa abitudine. In un post su X (ex Twitter), ha stimato che il costo dell’educazione umana verso l’IA – ovvero l’aggiunta di parole inutili ai prompt – possa arrivare a decine di milioni di dollari in spese energetiche. “Ben spesi. Non si sa mai”, ha aggiunto Altman, tra il serio e il faceto.
- RAG: come l’IA ‘studia gli appunti’ per rispondere meglio
- L’Illusione della Coscienza: Chatbot e la Psicosi da AI
- L’Illusione della Coscienza in ChatGPT: Realtà o Fantascienza?
Ma non è solo una questione economica. Ogni parola extra inviata a un modello di intelligenza artificiale aumenta il carico di calcolo. Moltiplicato per milioni di utenti e richieste quotidiane, il risultato è un consumo energetico non trascurabile.
L’intelligenza artificiale consuma (e consuma tanto)
Secondo il Washington Post, generare una semplice email settimanale di 100 parole tramite IA comporta un consumo annuo di circa 7,5 kilowattora (kWh). Tradotto: quanto basta per alimentare nove case di Washington D.C. per un’ora.
E non finisce qui. I sistemi di IA, tra cui ChatGPT e altri chatbot, contribuiscono attualmente a circa il 2% del consumo energetico globale, con una crescita prevista nei prossimi anni. Ogni piccola interazione ha un costo computazionale, e quindi energetico. Anche una frase cortese come “puoi aiutarmi, per favore?” pesa sul bilancio energetico del pianeta.
Anche Kurtis Beavers, designer di Microsoft, sottolinea un altro aspetto: l’uso di un linguaggio rispettoso influenzerebbe la qualità della risposta, rendendola più empatica e collaborativa. In pratica, il modo in cui parliamo all’IA modella anche il suo comportamento verso di noi.
Conclusione:
Essere gentili con l’intelligenza artificiale è un gesto che riflette i nostri valori umani, ma che ha conseguenze tangibili. Se da un lato promuove interazioni più armoniose, dall’altro contribuisce a un crescente consumo di risorse. Il futuro dell’IA richiede non solo innovazione, ma anche consapevolezza ambientale.
Per approfondire:
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!