Secondo uno studio recente pubblicato sulla rivista Scientific Reports, i serpenti pitoni potrebbero rappresentare un’opzione valida per l’allevamento rispetto alle più comuni specie di animali da fattoria.
Gli studiosi hanno evidenziato le potenzialità dei pitoni come fonte alimentare alternativa, notando che questi rettili possiedono un’elevata capacità riproduttiva, una crescita rapida e una grande fertilità. È stato anche rilevato che la carne di pitone, oltre ad essere simile nel gusto al pollo, è ricca di proteine e bassa in grassi saturi.
Durante la ricerca, sono stati esaminati gli allevamenti di pitoni nel Sud-est asiatico, dove vengono mantenuti in strutture apposite dotate di ventilazione naturale. La dieta di questi serpenti include roditori e residui proteici, facendo dell’allevamento di pitoni un’attività eco-compatibile.
Inoltre, è stato messo in luce che la produzione di pitoni ha un impatto minore in termini di emissioni di gas serra rispetto all’allevamento di animali domestici tradizionali, come bovini e suini. Grazie al basso consumo di acqua e alla capacità di alimentarsi con roditori, i pitoni vengono considerati una risorsa alimentare efficiente per le nazioni con economie meno abbienti.
Nonostante la pratica di allevare pitoni non sia ancora diffusa nei paesi occidentali, gli autori dello studio sostengono che potrebbe diventare un elemento fondamentale per affrontare le problematiche legate alla sicurezza alimentare e alla carenza di proteine a livello globale.