La maggior parte degli esperti del mondo è convinto della necessità di mantenere tutte le misure preventive e di distanziamento sociale, anche nei paesi che hanno sconfitto il virus o comunque hanno la curve dei contagi in fase discendente, come l’Italia, ed il motivo è semplice: il rischio di nuove ondate di contagi di ritorno è altissimo.
Ma non tutti sono d’accordo, e tra questi spicca Guido Silvestri, virologo italiano docente negli Usa alla Emory University di Atlanta, secondo cui non ci sarà nessuna nuova ondata, grazie al caldo che arriva a portare via il virus.
“Siamo al 49esimo giorno consecutivo in cui cala il numero totale dei ricoveri in terapia intensiva per Covid-19 in Italia – da 640 a 595, quindi di altre 45 unità – e siamo ormai al 14,6% del valore di picco. Ed è importante che scenda anche il numero dei ricoveri ospedalieri totali (da 9.269 a 8.957, quindi di 312 unità) e dei casi attivi (da 60.960 a 59.322). Siamo ormai al giorno 18 dalla riapertura del 4 maggio, e del tanto temuto ritorno del virus non se ne vede neanche l’ombra”, spiega lo scienziato.
“A questo punto comincio ad essere curioso di sapere come spiegano questi dati quelli che il 4 maggio dicevano: ‘E’ presto per la riapertura’, ‘la stagionalità del virus è una fantasia’, ‘il caldo non aiuterà’, eccetera. Ma sono persone molto intelligenti e preparate, quindi avranno sempre la risposta pronta”, ironizza Silvestri.
Il virologo ha quindi parlato anche del caso della Svezia dove, secondo alcuni articoli, “si starebbe consumando un autentico disastro umanitario”. “La mortalità per 100.000 abitanti della Svezia – spiega – rimane molto inferiore a Italia, UK, Francia, Belgio e Spagna. Poi sulle scelte di politica sanitaria del governo svedese si può discutere quanto si vuole, ma almeno su questa pagina lo facciamo a partire dai numeri, quelli veri”.