Ilona Staller chiede di essere riammessa negli States

VEB

Ha passato tutta la vita a trasgredire, in tutti i sensi e usando tutti i mezzi a sua disposizione, senza curarsi neppure di apparire blasfema o oltraggiosa, ma questo è un motivo abbastanza valido per tenerla lontana da un intero continente?

È questo il punto su cui verte tutta la questione di Ilona Staller: l’attrice hard ungherese nel lontano 1981 fu inserita nella lista delle persone non gradite negli States e da allora non vi si è mai potuta recare.

In quell’anno, durante una manifestazione di ciclismo a Milano, Cicciolina bruciò la bandiera di uno stato fittizio, molto simile a quella degli Stati Uniti D’America, davanti a 24mila persone. Per questo gesto fu arrestata con l’accusa di aver vilipeso la bandiera di uno stato estero ma fu assolta perché la bandiera in questione non era quella degli U.S.A.: questo però, come detto, gli costò comunque l’inserimento nella lista nera.

Oggi ha deciso di scrivere una lettera al presidente Barack Obama, per chiedere di essere riammessa negli States, lettera che il Settimanale Chi ha riportato integralmente.

“Gentilissimo Signor Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama. Sono a scriverle per invitarLa a prendere in considerazione la mia domanda di grazia per i fatti che mi sono stati attribuiti erroneamente contro l’immagine degli Stati Uniti d’America oltre a fatti prettamente famigliari e personali che qui riassumerò in breve, sottolineando soprattutto il mio amore e rispetto nei confronti degli Stati Uniti e di tutto il popolo americano”.

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