In barca a vela per combattere leucemie, linfomi e mieloma

VEB

In barca a vela per combattere leucemie, linfomi e mieloma.

Il 21 giugno si celebra la giornata nazionale contro le leucemie, linfomi e mieloma.

Ma stavolta la ricorrenza si celebra in una maniera fantastica, romantica, su una barca a vela con un equipaggio formato da pazienti, medici, infermieri e psicologi, nonché skipper professionisti.

La barca veleggia fluida dalle parti di Gaeta, Napoli, Salerno, Cagliari, Palermo.

L’obiettivo è di diffondere quella che è chiamata vela-terapia, volta alla riabilitazione psicologica e al miglioramento della qualità della vita del malato.

L’iniziativa si chiama Sognando Itaca ed è una delle iniziative promosse dall’Ail per l’approfondimento sulle malattie del sangue.

Franco Mandelli, Presidente dell’Ail, tiene a precisare: “Il 21 giugno, in occasione del solstizio d’estate, non troverete in piazza banchetti di raccolta fondi dell’Ail.

Vogliamo prenderci una pausa per riflettere su cosa significhi veramente avere una leucemia perché per noi, prima di tutto e al centro, c’è sempre il malato”.

“Negli anni, prosegue Mandelli, abbiamo compiuto straordinari progressi soprattutto in alcune malattie. Per il mieloma multiplo, fino a qualche anno fa disponevamo della sola chemioterapia”.

“Oggi, grazie a farmaci innovativi con nuovi meccanismi d’azione, quali gli immunomodulanti, gli inibitori del proteasoma, gli anticorpi monoclonali, è migliorata la risposta terapeutica, con minore tossicità e quindi con una migliore qualità della vita”.

Federica, di 26 anni, è una di quelle che ce l’ha fatta. La ragazza racconta: “All’inizio è difficile fare i conti con questa malattia, perché sei giovane, sei pieno di energie, hai dei progetti per la tua vita e non accetti che un maledetto linfoma ti sta portando via tutto questo”.

“E nel buio in cui ti trovi – spiega Federica – nasce la rabbia, una rabbia sana, legata alla consapevolezza che non puoi iniziare a morire dentro, non puoi far vincere il buio, bisogna reagire, cambiare prospettiva, vivere ogni giorno intensamente e sperare, sperare nel bene per far entrare la luce.”

“La vita è un dono meraviglioso – prosegue la ragazza – non stancatevi mai di viverla pienamente. Non riempitela di superficialità ma amatela come il primo giorno, quando tutto è una novità e una scoperta”.

Un anno fa Federica ha avuto un trapianto di midollo e ora sta bene ed è tornata a vivere una vita normale.

Una bella storia che fa capire quanto, anche al di là delle cure, sia importantissimo l’atteggiamento positivo, attivo, la reazione del paziente di fronte a malattie anche gravi.

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