Incidente del passo di Djatlov, risolto finalmente il mistero

VEB

L’incidente del Passo Dyatlov che ha visto la morte di nove studenti russi in modi orribili nella neve dei monti Urali, potrebbe essere stato risolto dagli investigatori russi.

Il misterioso evento accaduto nel 1959 ha fatto nascere numerose teorie legate alle morti apparentemente inspiegabili. Alcune teorie avanzate hanno incluso attacchi di animali, ipotermia, valanghe, venti catabatici, panico indotto da infrasuoni o persino un coinvolgimento militare. Ma ora un’indagine russa sulla questione che si è conclusa nel 2019, ha chiuso il caso legando la morte dei nove studenti ad una valanga e di una scarsa visibilità.

L’incidente è avvenuto 61 anni fa ad un gruppo di studenti che avevano camminato tra le montagne degli Urali in Russia e allestito un campo.

Si pensa che siano rimasti sorpresi da qualcosa nel mezzo della notte che li ha fatti tagliare le tende e fuggire dal campeggio improvvisamente.

Il gruppo si era allontanato dalle tende e correva in tutte le direzioni fino ad arrivare all’incirca su una cresta a 50 metri di distanza.

La conclusione fatta dai funzionari sovietici all’epoca era che le morti inspiegabili potevano essere state causate, in modo generico, dal “potere spontaneo della natura“.

Molte ferite sono state rilevate sui corpi degli studenti morti, uno studente ad esempio aveva il cranio fratturato e costole rotte. Un altro aveva gli occhi mancanti, mentre ad un altro mancava la lingua.

Questi raccapriccianti risultati portarono alla speculazione che gli studenti fossero stati attaccati da un animale selvatico come un orso bruno.

A causa dei dettagli singolarmente unici della lingua mancante e dei bulbi oculari mancanti, alcuni teorici della cospirazione hanno fatto un confronto tra ciò che è accaduto agli studenti in quella fatidica notte e le mutilazioni irrisolte del bestiame da parte di alieni.

Il ritrovamento della spedizione del passo Djatlov (Foto@Wikimedia)

L’attacco degli alieni, per molto tempo, è stata una delle principali teorie per spiegare l’evento.

Tuttavia, l’ultima indagine ha sostenuto l’idea di cause naturali tra cui una valanga che ha costretto il gruppo a uscire dalle tende per ripararsi sotto una cresta vicina.

Si pensa che la mancanza di visibilità abbia impedito il loro ritorno, portandoli all’ipotermia.

Il vice capo della procura regionale degli Urali, Andrey Kuryakov, ha dichiarato: “È stata una lotta eroica. Non c’era panico in realtà, ma non avevano alcuna possibilità di salvarsi in quelle circostanze“.

La versione degli eventi sulla valanga ha trovato la sua piena conferma, ma non è stata l’unica causa della sua morte. Quando tornarono indietro, non videro le tende. La visibilità era di 16 metri.” spiegano gli investigatori russi.

Molti membri del gruppo potrebbero essere morti a causa dell’esposizione a temperature estreme.

Le temperature in quella regione dei Monti Urali possono scendere fino a meno 45 gradi Celsius.

foto in evidenza@Wikipedia

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