Inps allarme per l’impatto Quota 100

VEB

Nelle scorse ore, con una presentazione in pompa magna, il ministro del Lavoro nonché leader del Movimento 5Stelle, Luigi Di Maio, ha svelato la prima Card con cui verrà erogato, a partire dal mese di aprile, il Reddito di Cittadinanza, e già con la manovra di Bilancio è stata varata la chiacchieratissima Quota 100 riguardo i pensionamenti anticipati.

Per coloro che hanno varato la manovra lo stato sarà capace di far fronte agli impegni economici che ha assunto con queste riforme, ma col paese ufficialmente in recessione tecnica sarà veramente così?

L’Inps, che materialmente dovrà sborsare i soldi per redditi di cittadinanza e pensioni, è molto scettica e lo si capisce dalla parole allarmate del suo direttore, Tito Boeri.

In primis per Boeri il reddito di cittadinanza “fissa un livello di prestazione molto elevato per un singolo e questo spiazza i redditi da lavoro”, spiegando che gli effetti di scoraggiamento al lavoro sono “rilevanti”. Inoltre “è penalizzante per le famiglie numerose e può escludere una fetta di poveri”.

Le sue parole, arrivate durante un’audizione al Senato, sono molto dure: il 50% dei nuclei sarebbero senza redditi e comunque senza redditi da lavoro “tra i quali, sottolinea Boeri, si celano anche gli evasori e i sommersi totali”.

“Oltre a essere penalizzante per le famiglie numerose il reddito di cittadinanza – ha proseguito Boeri -, in virtù dei requisiti stringenti di residenza che impone, può escludere una fetta importante di poveri dal trattamento. Tra gli esclusi i senza fissa dimora, che spesso si spostano da un comune all’altro senza avere un determinato punto di riferimento”.

Per quanto riguarda ‘quota 100‘ sono pervenute all’Inps già oltre 18mila domanda di accesso alla pensione “circa un terzo da parte di dipendenti pubblici”.

“Il grosso del costo di ‘quota 100’ graverà sulle generazioni future” ha ribadito il presidente. “Il debito implicito del sistema pensionistico è destinato ad aumentare per effetto sia del nuovo canale di uscita anticipata che del congelamento degli adeguamenti della speranza di vita per le pensioni anticipate.

Nel caso in cui le misure non fossero rinnovate al termine del periodo di sperimentazioni l’aumento del debito implicito sarebbe di 38 miliardi. Se divenissero strutturali l’aumento del debito implicito lieviterebbe a più di 90 miliardi” ha quindi chiosato Tito Boeri.

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