IS. Coalizione sostiene Iraq ma no interventi terra

VEB

La coalizione anti-Isis guidata dagli Stati Uniti ha appoggiato il piano militare e politico con il quale l’Iraq vuole far fronte al gruppo terrorista e recuperare la provincia di al-Anbar.

L’ok è stato dato alla riunione a Parigi dei ministri degli Esteri dei 20 Paesi partecipanti alla campagna di bombardamenti. L’appoggio è “totale”, come ha dichiarato il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ma è escluso “l’intervento a terra: Lo scontro sul terreno è innanzitutto nelle mani degli iracheni”

Circa 20 ministri della Coalizione hanno incontrato a Parigi il premier iracheno, Haider al-Abadi, cercando di convincere il suo governo a guida sciita a ricucire le relazioni con la minoranza snunita per rafforzare il fronte contro l’Isis. Abadi ha acconsentito al riavvicinamento, ma ha accusato la coalizione internazionale di non fare abbastanza contro i jihadisti, dilagati in ampi settori dell’Iraq e che ora controllano un terzo del Paese: “Possiamo fare sacrifici, ma la coalizione internazionale deve sostenerci” ha dichiarato.

Abadi sostiene che non si sia fermato il flusso dei “foreign fighters” che arrivano in Iraq, inoltre le sue truppe hanno urgente bisogno di armi, tra cui canoni anti-carro, e intelligence “Abbiamo ricevuto quasi nulla, facciamo affidamento su noi stessi” ha dichiarato, aggiungendo che sta ancora aspettando il permesso delle Nazioni Unite per acquistare armi da Iran e Russia “La campagna aerea è utile, ma non sufficiente. E’ troppo poco, troppo limitata. L’Isis è mobile e si muove in piccoli gruppi”.

Il segretario di Stato Usa, John Kerry, tramite collegamento telefonico, ha assicurato che Washington avvierà la consegna di missili anticarro già da questa settimana.

Per quello che riguarda la Siria, la coalizione si augura “un vero processo politico inclusivo”, che porti a un governo senza l’attuale presidente Bashar al-Assad.

La coalizione, soprattutto l’Italia stanno collaborando con l’Unesco per proteggere i siti archeologici nei territori controllati dall’Isis. Alla riunione a Parigi era presente anche la direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova e Gentiloni ha spiegato che il governo italiano sta realizzando con l’Unesco e il governo iracheno un data base per censire tutti i siti a rischio.

Inoltre, l’Italia è’ alla guida, con gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita, del gruppo internazionale per il contrasto al finanziamento dell’Isis: “Stiamo lavorando anche contro il contrabbando, perchè negli ultimi mesi si è scoperto che una delle 5 o 6 fonti di finanziamento più importanti è proprio il contrabbando delle opere d’arte e di beni archeologici”.

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