Fin dall’inizio della pandemia di Covid 19, Donald Trump ha puntato il dito contro la Cina: perché è proprio da questa nazione che è partito il contagio, ma anche perché sarebbero state nascoste molte informazioni, e per mesi interi.
La nazione ha sempre rispedito al mittente tutte le accuse, ma negli ultimi giorni stanno arrivando numerose conferme che avvalorerebbero la tesi del tycon ameriano.
Stavolta ad alzare un nuovo polverone è uno studio della Harvard Medical School di Boston non ancora pubblicato su una rivista scientifica e anticipato dalla CNN Health, secondo cui immagini da satellite dei parcheggi di 5 ospedali di Wuhan e ricerche sul browser cinese Baidu indicano che il nuovo coronavirus circolava in Cina da agosto 2019.
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Più nello specifico, secondo lo studio le immagini dei parcheggi hanno mostrato un “forte aumento” a partire da agosto 2019 e con un picco a dicembre 2019. Tra settembre e ottobre, cinque dei sei ospedali analizzati hanno visto il loro più alto volume giornaliero di automobili.
Quanto alle ricerche sul web, l’utilizzo delle parole “diarrea” e “tosse” è aumentato notevolmente circa 3 settimane prima del picco nei casi confermati di Covid-19 alla fine del 2019. Ma ancora una volta la Cina nega, e attraverso la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, fa sapere: “E’ ridicolo, incredibilmente ridicolo arrivare a una conclusione del genere basandosi su osservazioni così superficiali come l’aumento del traffico”.
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