La legge sulla legittima difesa approvata alla Camera

VEB

La Lega, suo malgrado, ha dato il suo contributo e soprattutto il suo voto per far approvare la tanto chiacchierata manovra contenente le disposizioni per il reddito di cittadinanza, ed ora è arrivato il momento di “riscuotere”: la legge sulla legittima difesa, proposta come baluardo leghista fin dal suo insediamento, è stata approvata alla Camera.

Il provvedimento è passato con 373 voti favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti.
Non tutti però i “seguaci” di Di Maio sono stati “riconoscenti”. Sono infatti 25 i deputati del Movimento 5 stelle che non hanno partecipato al voto: dai tabulati della votazione, infatti, risultano 29 deputati pentastellati in missione, 165 che hanno votato a favore del provvedimento e 25 che non hanno partecipato al voto.

I pilastri della riforma sono chiari: la difesa sarà “sempre” legittima qualora ci si trovi “in uno stato di grave turbamento”. Verranno introdotte pene più severe per tutti quei reati che minano la sicurezza della persona come furto, rapina e violazione di domicilio.

Tra le altre cose, la legge interviene sull’Usa articolo 55 del codice penale relativamente alla disciplina dell’eccesso colposo, escludendo, nelle varie ipotesi di legittima difesa domiciliare, la punibilità di chi, trovandosi in condizione di minorata difesa o in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo, commette il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità.

La legge interviene anche sulla disciplina civilistica della legittima difesa e dell’eccesso colposo, specificando che, nei casi di legittima difesa domiciliare, è esclusa in ogni caso la responsabilità di chi ha compiuto il fatto: in tal modo l’autore del fatto, se assolto in sede penale, non è obbligato a risarcire il danno derivante dal medesimo fatto.
Comunque dal 26 marzo il provvedimento passerà al vaglio del Senato per la terza lettura.

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