La Nasa dice la sua sui corpi alieni presentati in Messico

VEB

L’affermato astrofisico della Nasa, David Spurgel, è intervenuto nella conversazione inerente le cosiddette creature aliene mummificate esibite durante un evento ufologico presso il Parlamento messicano.

Scoperte bare e cadaveri alieni in Peru

Secondo gli ufologi, gli esseri mummificati, dotati di arti tri-dattili, sarebbero stati scoperti sul plateau di Nazca, in Perù. Spurgel, partecipe alla redazione di un dossier della NASA su fenomeni non identificati, ha condiviso il suo punto di vista durante una conferenza stampa organizzata dall’agenzia spaziale.

Nonostante Spurgel abbia ammesso di aver avuto notizia della vicenda solo attraverso fonti online, ha sottolineato l’importanza di un’analisi approfondita condotta da specialisti del settore per determinare l’autenticità di tali reperti. L’astrofisico ha richiamato alla mente la metodologia adottata più di cinquant’anni fa con i campioni del suolo lunare, distribuiti alla comunità scientifica internazionale per eseguire studi pionieristici.

La medesima pratica, ha affermato, dovrebbe essere impiegata anche in questa circostanza: “Se si scopre qualcosa di insolito, è necessario mettere a disposizione della comunità scientifica globale i campioni, affinché possiamo capire di cosa si tratta”.

Nel contesto di questa controversia, l’ufologo Jaime Maussan sostiene che le creature mummificate da lui presentate abbiano un DNA marcatamente differente da quello umano, e che ciò attesterebbe la loro provenienza da mondi lontani. Maussan ha altresì dichiarato che questi esseri avrebbero abitato il plateau di Nazca per oltre un millennio, con modalità riproduttive ovipare.

Nonostante il forte scetticismo manifestato dalla comunità scientifica nei confronti delle dichiarazioni di Maussan, è stato richiesto un ulteriore approfondimento attraverso l’analisi dettagliata di campioni. Secondo quanto riferito da Maussan, le autorità messicane avrebbero accettato di contribuire fornendo materiale per la ricerca.

Al contempo, il ministro della Cultura peruviano, Leslie Urteagui, ha avviato un’indagine giudiziaria sul ritiro e l’esibizione dei “corpi alieni” in Messico, come riportato da Latina Noticias. Urteagui ha espresso dubbi sull’autenticità dei reperti, sottolineando che questi erano noti già dal 2016 e che nessuna istituzione scientifica in Perù ha mai confermato una loro origine extraterrestre.

A seguito di indagini più approfondite, è emerso che i resti presuntamente “alieni” potrebbero essere in realtà composti da ossa appartenenti al periodo precolombiano. Questa rivelazione ha portato il Ministero della Cultura del Perù ad avviare un’indagine sulla presunta esportazione illegale di questi artefatti dal territorio nazionale.

Urteagui ha evidenziato che è stata intrapresa un’azione penale nei confronti degli individui coinvolti in questo caso che ha scosso l’opinione pubblica, aggiungendo che richiederà informazioni aggiuntive per comprendere completamente l’entità dell’accaduto.

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