La percezione del tempo, un mistero ancora irrisolto

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Vi capita mai di fermarvi a pensare che quando eravate ragazzi il tempo sembrava infinito e adesso che siete adulti vi sembra invece che il tempo voli?

La percezione del tempo un mistero ancora irrisolto
foto@Pixabay

A questa età il tempo sembra passare molto più rapidamente rispetto a quando si era bambini, all’età di 10 anni un anno sembra un lasso di tempo interminabile ma arrivati già ai trenta, gli anni iniziano a scorrere ad una velocità sorprendente.

Ma perché si verifica tutto questo, esiste una spiegazione razionale?

Questa stessa domanda se la fece Steve Taylor uno psicologo autore di numerosi libri e non solo su questo argomento, Taylor si chiese più volte perché la percezione del tempo cambia.

Le teorie che ha studiato sono davvero interessanti e sorprendenti sotto certi punti di vista, premesso che il tempo passa alla stessa velocità per tutti indipendentemente dall’età che abbiamo quello che cambia è la percezione del tempo vale a dire il modo in cui noi percepiamo la velocità del suo scorrere.

Steve Taylor ha studiato delle teorie che spiegherebbero questo fenomeno, sono solo teorie in effetti è quasi impossibile verificarle, però potrebbero essere le vere responsabili di questo modo di percepire il tempo così differente in base all’età.

Le teorie dello scorrere del tempo

Secondo la teoria proporzionale tutto si basa sul fatto che invecchiando ogni periodo di tempo costituisce la frazione più piccola della vita nel complesso questa teoria è stata elaborata da paul chan nel 1877 e recita così la lunghezza apparente di un intervallo in una data epoca della vita umana è proporzionale alla lunghezza totale della sua vita.

Secondo l’iter della teoria proporzionale, un bambino di 10 anni percepisce un anno come un decimo della propria intera vita un uomo di 50 anni lo percepisce come un cinquantesimo della propria intera vita, all’età di un mese una settimana è un quarto di tutta la vita di conseguenza quel lasso di tempo è percepito come un eternità a 14 anni un anno costituisce circa il 7 per cento dell’intera vita e conseguenza quel periodo viene percepito comunque come una grande quantità di tempo ma già 30 inizia a trattarsi di una piccola percentuale.

In questo modo la spiegazione del fenomeno è chiara; la velocità del tempo sembra aumentare gradualmente.

Poi esistono delle teorie che si basano sulla biologia che attribuisce l’accelerazione del tempo al rallentamento del metabolismo per capirci meglio il cuore di un bambino pulsa più velocemente rispetto a quello di un adulto il loro orologio biologico copre un tempo maggiore nel lasso di 24 ore.

Basti pensare ad un orologio impostato per scorrere il 25 per cento più in fretta del normale dopo 12 ore ne avrà coperte 15, dopo 24 verrà coperta 30 il che significa che dal punto di vista dell’orologio è come se un giorno contenesse una quantità di tempo maggiore rispetto al normale ecco perché un bambino avrebbe la sensazione di un passare del tempo molto più lentamente.

Un’altra teoria biologica a che fare con la temperatura corporea ed è stata formulata nel 1930 furono condotti una serie di esperimenti per dimostrare che la temperatura corporea provoca una diversa percezione del tempo, secondo le sue osservazioni, tanto maggiore la temperatura del corpo tanto più lentamente passerebbe il tempo sebbene possa sembrare assurdo i test condotti dimostrano che l’incremento della temperatura corporea poteva rallentare la percezione dello scorrere del tempo fino al 20 per cento.

L’ultima teoria è quella legata alla percezione del mondo che ci circonda e delle nostre esperienze, questa percezione cambia man mano che si invecchia e questa sarebbe la ragione per cui il passar del tempo lo percepiamo in modo diverso in base all’età che abbiamo.

Secondo la teoria la velocità del tempo sarebbe determinata dalla quantità di informazioni assorbita dalla nostra mente il meccanismo secondo cui più informazione assorbiamo e più lentamente passa il tempo la teoria si deve ad uno psicologo dal nome robert bosch da una sua formula nel 1960.

Questo ci fa capire il perché per i bambini il tempo sembra passare molto più lentamente che per gli adulti, da bambini infatti si assorbono molte più informazioni nuove durante la giornata che per una persona adulta.

La percezione del tempo rimane comunque qualcosa di soggettivo vale a dire che ci saranno persone di 30 o 40 anni che non avvertono questa enorme differenza rispetto a prima.

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