Pornografia un problema per il cervello e per la coppia

VEB

Quanto vengono minati i rapporti coniugali per colpa del materiale vietato che, attraverso la rete, è facilmente reperibile? A quanto pare la percentuale di problematiche legate al rapporto di coppia e a possibili crisi coniugali, è davvero alta soprattutto per l’incredibile panorama che si è aperto con l’accesso al web che può fornire “deviazioni” di ogni genere e che, come detto, a volte mette in crisi un rapporto

Con il diffondersi capillare dell’accesso alla rete internet, dove è possibile trovare una quantità sconfinata di materiale pornografico di ogni genere e spesso anche a costo zero, la fruizione di questi contenuti è aumentata esponenzialmente: sempre più uomini e donne ne fruiscono quotidianamente, e anche i minori vi hanno libero accesso.

Secondo una statistica del 2016 di Porn Hub si scopre infatti che ogni secondo vengono visualizzati ben 729 video. Tra le popolazioni più affascinate dalla pornografia ci sono gli Stati Uniti mentre l’Italia, in calo rispetto a qualche anno fa, staziona al 9º posto di questa particolare classifica.

Se accedere a contenuti pornografici non è reato, è comunque una pratica che a lungo andare può creare gravi danni, persino al proprio cervello e alla stabilità del proprio matrimonio.

Secondo quanto emerge da un lungo articolo della BBC che, sulla base di diversi studi accademici, prova a dare una risposta a una serie di specifiche domande, la pornografia danneggia il cervello, provoca dipendenza, come la droga e la nicotina.

Per verificare gli effetti sul corpo sono stati utilizzati diversi strumenti: un fotopletismografo per valutare l’irrorazione sanguigna verso gli organi genitali, l’Eye Tracking per capire dove indugia maggiormente l’occhio e così via.

Recenti ricerche hanno dimostrato che le immagini pornografiche restano permanentemente occultate nel cervello favorendo il rilascio, nella circolazione sanguigna, di grandi quantità di mediatori chimici naturali del tipo di: dopamina, ossitocina, serotonina, vasopressina, prolattina ed encefaline anche dette oppioidi endogeni, cioè le endorfine proprie ad ogni persona.

Chi guarda pornografia, quindi, in modo ossessivo diventa letteralmente intossicato: ubriaco di un’overdose di molecole psicotrope.

Il dottor Gary Lynch, neuroscienziato della University of California di Irvine, parlando dell’effetto che sul cervello ha anche una sola immagine erotica, evidenzia: «Quello che stiamo dicendo è che un evento che dura mezzo secondo [l’impressione data dall’immagine], in un intervallo di tempo che varia fra i 5 ed i 10 minuti produrrà una modificazione strutturale per certi versi tanto profonda quanto quelle che si riscontrano nei danni cerebrali».

La pornografia è stata messa in correlazione persino col divorzio, ma il tema è controverso e le risposte dei ricercatori contrastanti.

Secondo alcuni studi, chi da giovane vede materiale pornografico, da grande ha il doppio delle probabilità di divorziare. Lo studio, tuttavia, non chiarisce un particolare: si diventa amanti del porno quando si ha una relazione insoddisfacente? O viceversa?

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