C’era un tempo in cui esisteva una netta distinzione tra i progetti sviluppati per la produzione e quelli realizzati su una scheda di sviluppo. Le schede di sviluppo sono sempre state un ottimo strumento per testare singole parti di un progetto e le schede per hobbisti come Arduino sono familiare a chiunque ami il fai da te.
Negli ultimi anni, però, sono entrati in scena i computer a scheda singola (anche detti SBC, dall’inglese Single Board Computer) che hanno eliminato questa distinzione e hanno permesso per la prima volta di creare progetti professionali su una sola scheda.
Nell’articolo di oggi ripercorriamo l’evoluzione di questi dispositivi e vediamo quali sono i vantaggi che li rendono ogni anno sempre più popolari.
L’avvento di Raspberry Pi
Raspberry Pi è stata la prima a lanciare sul mercato un computer a scheda singola che può ragionevolmente essere utilizzato per la creazione di prodotti commerciali. I precedenti SBC erano molto più costosi o fortemente limitati nelle funzionalità, ma il Raspberry Pi è stato progettato per essere un dispositivo potente ed economico, tanto da essersi diffuso ed essere facilmente reperibile nei negozi fisici e online specializzati come RS.
Grazie a questo dispositivo, la creazione di macchine e sistemi personalizzati è diventata più semplice e, soprattutto, molto meno costosa. Per questo motivo, negli ultimi anni sempre più prodotti vengono lanciati sul mercato sotto forma di computer a scheda singola.
Revisione dei prototipi su computer a scheda singola
Le revisioni più importanti di un prodotto (sia hardware che software) tendono a verificarsi tra le versioni 1 e 2, ovvero dopo il primo rilascio sul mercato: nessuno può realmente prevedere cosa desiderano ottenere i consumatori da un prodotto fino a quel momento. Di conseguenza, il primo lancio è visto da molti come l’ultima fase di test di un prototipo.
Le schede di sviluppo sono sempre state un ottimo strumento per creare prototipi, ma spesso il prodotto doveva essere creato in maniera frammentaria: il microprocessore su una scheda, l’alimentazione su un’altra scheda, le connessioni Wi-Fi, Bluetooth ecc. su un’altra ancora e via dicendo. Questa ripartizione viene a meno sui SBC che limitano la complessità del sistema, la sua gestione e anche i costi di creazione, test e modifica.
Certo, non saranno comparabili ai grandi computer che imitano il funzionamento del cervello umano, ma i computer a scheda singola, per definizione, combinano tutti i componenti necessari su un’unica scheda per ottenere una funzionalità completa fin dal primo utilizzo. Qualsiasi sviluppo effettuato con i sensori, l’alimentazione e il processore di un SBC può essere trasferito molto più facilmente su una nuova scheda e la maggior parte degli SBC dispone di progetti di riferimento per semplificare il più possibile la scelta dei componenti effettivamente necessari.
L’importanza di una comunità di appassionati
Il computer a scheda singola Raspberry Pi vanta la più grande comunità online rispetto a qualunque altro concorrente. Di conseguenza, è davvero semplice trovare online i consigli e le spiegazioni non solo degli appassionati, ma anche dei professionisti che usano questo SBC per sviluppare veri e propri prodotti che sono già in vendita sul mercato.
Ovviamente, non è consigliabile sviluppare e commercializzare un prodotto basato su codici e istruzioni creati da terzi, ma la community di Raspberry Pi è essenziale per trovare soluzioni ai problemi che si possono incontrare semplicemente dedicando qualche minuto ad esplorare progetti che sono già stati realizzati su quella bacheca. E per chi non sa l’inglese, esiste anche un sito dedicato in italiano che raccoglie tutti i consigli e i trucchetti da parte dei nostri connazionali.
