John Wayne Gacy, conosciuto come “The Killer Clown“, è uno dei serial killer più famigerati della storia degli Stati Uniti ed è stato giustiziato mediante iniezione letale il 10 maggio 1994, esattamente 29 anni fa.
Prima della sua esecuzione, il perverso assassino si è concesso un ultimo pasto, di proporzioni mostruose.
Gacy era noto come “The Killer Clown” perché si esibiva in eventi pubblici vestito da “Pogo the Clown“, un personaggio da lui ideato. Attraverso questa maschera, il criminale attirava le sue vittime, giovani uomini e ragazzi, a casa sua. Qui li ammanettava con il pretesto di mostrare loro un trucco magico, prima di infliggere loro atroci violenze e ucciderli. La maggior parte delle vittime veniva poi sepolta nella sua proprietà a Norwood Park Township, vicino a Chicago.
Il regno del terrore di Gacy ebbe fine nel 1978, quando gli agenti di polizia che indagavano sulla scomparsa di Robert Piest perquisirono la casa dell’assassino. Il fetore proveniente dal suo vespaio attirò l’attenzione degli investigatori che, scavando nel terreno circostante, trovarono numerosi resti umani. Dopo la confessione dell’assassino, fu chiaro che Gacy aveva violentato, torturato e ucciso almeno 33 giovani uomini e ragazzi.
Prima della sua esecuzione, Gacy fu concesso l’ultimo pasto e un picnic privato nel terreno della prigione con la sua famiglia. Il pasto ordinato fu enorme: un intero secchio di pollo fritto KFC, dodici gamberi fritti, una mazzetta di patatine fritte e fragole fresche, il tutto annaffiato con una Diet Coke.
L’esecuzione stessa fu complicata dalle sostanze chimiche utilizzate, che ostruirono il tubo della flebo. Il processo richiese 18 minuti, ma il pubblico ministero al processo di Gacy, William Knukle, affermò che “ha avuto una morte molto più facile di qualsiasi delle sue vittime“.
Le ultime parole che si dice siano uscite dalla bocca di Gacy furono: “Baciami il culo“. La giustizia fu fatta, ma il ricordo delle atrocità commesse da questo killer rimarrà per sempre impresso nella memoria degli americani.
