La possibilità che Marte ospiti forme di vita non è più solo una suggestione fantascientifica. Le ultime analisi condotte da un team di scienziati giapponesi, basate sui dati raccolti dal lander InSight della NASA, suggeriscono che sotto la superficie del Pianeta Rosso potrebbero esistere condizioni favorevoli alla vita ancora oggi.

Vita su Marte: non è solo un’ipotesi del passato
Per anni la comunità scientifica si è interrogata sull’abitabilità di Marte nel passato remoto. Le ricerche precedenti indicavano la presenza di acqua liquida milioni di anni fa, ma oggi emergono nuove evidenze che potrebbero cambiare radicalmente il nostro modo di vedere il pianeta.
Secondo Ikuo Katayama dell’Università di Hiroshima e Yuya Akamatsu del Marine Geodynamics Research Institute, le anomalie sismiche registrate da InSight potrebbero indicare la presenza di bacini sotterranei d’acqua attivi ancora oggi. I dati sismici, raccolti dalla missione NASA iniziata nel 2018, mostrano variazioni nella velocità delle onde sismiche a profondità comprese tra i 10 e i 20 chilometri sotto la superficie marziana.
Le anomalie sismiche: indizio di acqua e forse di vita
In passato, queste anomalie venivano attribuite a variazioni nella composizione o nella struttura del suolo. Tuttavia, il nuovo modello proposto dagli scienziati giapponesi apre a un’interpretazione diversa: potrebbero trattarsi di serbatoi d’acqua liquida ancora presenti nel sottosuolo.
Questa scoperta è particolarmente significativa perché alcuni microrganismi terrestri, come quelli che vivono in ambienti estremi – ad esempio nelle profondità delle miniere o nelle grotte di ghiaccio dell’Antartide – riescono a sopravvivere anche in condizioni estreme. Marte, con il suo suolo protettivo e il possibile calore residuo interno, potrebbe offrire rifugi simili per forme di vita microbiche.
Futuro dell’esplorazione marziana: prossima tappa, il sottosuolo
Le implicazioni di queste scoperte sono enormi. Se confermata, la presenza di acqua liquida sotterranea su Marte potrebbe essere la chiave per scoprire la vita extraterrestre. Tuttavia, l’esplorazione del sottosuolo marziano e l’estrazione di campioni resta una delle sfide tecnologiche più ardue per le future missioni spaziali.
Le indagini basate sui dati di InSight non solo alimentano la speranza di trovare vita su Marte, ma potrebbero anche rivoluzionare le strategie con cui si pianificano le missioni interplanetarie.