Le porte dell’Inferno trovate in Siberia, il buco verso l’Ade

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Le porte dell’Inferno trovate in Siberia, il buco verso l’Ade.

La storia, la fantasia e poi ancora la storia. Talvolta i racconti fantastici partono da una base di verità.

Ma vai a capire qual è il confine tra realtà e immaginazione, tra realtà e finzione.

Quello che successe in Siberia molti anni fa è stato riferito da Stan Miller a Helsinki nel numero del 24 aprile del 1990 del Weekly World News: “Abbiamo perforato le porte dell’Inferno”.

Il famoso geologo sovietico Dimitri Azzacov, dopo aver fatto fare una trivellazione, ha affermato: “Una terribile creatura alata se ne volò fuori dal buco prima che dei microfoni vi fossero introdotti, rilevando le urla dei dannati”.

“La trivella a un certo punto si era messa a girare impazzita, come se non avesse incontrato più alcuna resistenza, come se avesse incontrato un’enorme caverna. Avevano raggiunto una profondità di circa 14,5 chilometri. La temperatura era altissima, 2.000 gradi Fahrenheit. Quando sollevammo la trivella, non potevamo credere ai nostri occhi”.

“Una creatura munita di uncini e con degli enormi occhi cattivi apparve in una nuvola gassosa e urlò come un animale selvaggio prima di sparire. Alcuni operai fuggirono. Infilammo un microfono nel buco, e al posto del suono delle placche in movimento, abbiamo registrato una voce umana che urlava di dolore”.

Fantasia o verità? Non sappiamo ma Azzacov è un comunista ortodosso che certo non crede né al Paradiso e tanto meno all’Inferno.

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