Grazie alle fake news che circolano in rete ma anche a percezioni assolutamente errate, sovente siamo convinti che non solo l’Italia sia invasa dagli stranieri, ma che la maggior parte di questi sia formata dagli africani che arrivano sui barconi e che cerchiamo con poca fortuna di rimpatriare.
Ed invece, andando a guardare i dati, non solo ci accorgiamo che questa paventata invasione non c’è, ma che la nazionalità più presente non sono gli africani e neppure i cinesi, su cui stiamo sfogando di recente il nostro razzismo, ma i rom.
Ma da dove viene il popolo Rom?
I rom sono uno dei principali gruppi etnici della popolazione e relativa lingua “romaní”, conosciuti anche come “gitani” o “zingari”, anticamente originaria dell’India del nord.
Più nello specifico, i 7 milioni di Rom che vivono in Europa discendono da una popolazione che parlava una forma volgare di sanscrito, il praclito, ed oggi sono presenti principalmente nei Balcani, in Europa centrale e in Europa orientale, benché la loro diaspora li abbia portati anche nelle Americhe e in altri continenti.
In Italia vivono due grandi gruppi “zingari”, i sinti e i rom.
Il nome sint deriva da Sindh, una regione del Pakistan da dove provengono, mentre rom significa “uomo libero” e viene usato per designare l’intera comunità nomade.
Oggi metà dei Rom che abitano nel Paese è di nazionalità italiana, solo il 3% è nomade, mentre la maggior parte della popolazione rom è stanziale.