La dottoressa Kathryn Mannix, con tre decenni di esperienza nel campo delle cure palliative, ha illustrato il processo della morte per aiutare le persone a superare le loro paure legate a questo argomento.
La morte è stata per secoli un mistero che ha affascinato l’umanità, ma oggi abbiamo maggiori conoscenze su ciò che effettivamente accade nei momenti finali della vita.
Durante un’intervista al programma Woman’s Hour della BBC, la dottoressa Mannix ha descritto il processo di morte in termini molto umani.
Ha paragonato il corpo morente a un cellulare invecchiato la cui batteria si sta esaurendo. Spiega che mentre il corpo si avvicina alla morte, c’è una crescente necessità di sonno, e il desiderio di cibo e acqua diminuisce, come riporta il portale DailyStar.
Questo non è causato dalla mancanza di cibo, ma piuttosto dalla naturale progressione del corpo verso la fine della vita. Nel tempo, la persona diventa sempre più addormentata fino a raggiungere uno stato di incoscienza, che, secondo la Mannix, non è affatto spaventoso per chi lo sperimenta.
Man mano che ci si avvicina alla morte, l’attività cerebrale si concentra principalmente sul sistema respiratorio. La dottoressa Mannix sottolinea che la rappresentazione della morte nei film di Hollywood differisce notevolmente dalla realtà.
In realtà, ci sono variazioni nella respirazione che possono essere profonde, superficiali, lente o veloci. Questi cambiamenti non sono segni di disagio, ma piuttosto indicazioni che la persona è in uno stato di profonda incoscienza e non è consapevole. Alla fine, la respirazione si ferma in modo naturale e pacifico, diversamente dalle scene drammatizzate spesso mostrate nei film.
Con 64 anni di vita e una carriera dedicata alle cure palliative, la dottoressa Mannix si dedica a educare le persone sul processo di morte, sperando di ridurre le paure e i tabù associati a questo inevitabile aspetto della vita.