Un antico manufatto egiziano conservato in un museo ha suscitato l’interesse e la perplessità degli amanti delle teorie cospirative, a causa della sua impressionante rassomiglianza con Michael Jackson, alimentando speculazioni sul fatto che la stella della pop music potesse essere un viaggiatore temporale. Un busto egiziano di secoli fa ha meravigliato gli entusiasti del mistero temporale dopo che è stata notata una somiglianza con la celebre icona della musica.
Si ritiene che l’opera sia stata realizzata tra il 1550 a.C. e il 1050 a.C. nel periodo del Nuovo Regno, ovviamente ben prima della nascita di Michael Jackson nel 1958. Tale stranezza ha spinto alcuni a domandarsi se Jackson potesse in realtà navigare attraverso il tempo.
Il cantante, nel suo celebre video musicale del 1993 “Remember the Time“, ha addirittura utilizzato un’ambientazione dell’antico Egitto. La teoria ha guadagnato così tanto seguito che gli appassionati del cantante si sono diretti al Chicago Field Museum negli USA, dove il busto è esposto, nella speranza di vedere di persona la statua che assomiglia così tanto al loro idolo.
Un visitatore, condividendo la sua esperienza online, ha commentato: “Ho incontrato Michael Jackson nella sezione egiziana del Chicago Field Museum“. Altri hanno condiviso osservazioni e battute sulla curiosa somiglianza, con un utente che ha giocato con le parole, dicendo: “Neferteehee“, in un gioco di parole che richiama i caratteristici suoni vocali del cantante.
Dopo la scomparsa di Jackson nel 2009, la statua ha guadagnato notevole attenzione, e si dice che alcuni visitatori abbiano addirittura tentato di baciare l’opera d’arte. Darnell Williams, responsabile delle relazioni con i visitatori del museo, ha osservato: “Le persone provenienti da tutte le parti degli Stati Uniti vengono per osservare la statua e analizzare le somiglianze con il re della pop music“. In modo interessante, alcuni ritengono che il naso danneggiato del busto di pietra calcarea ricordi la particolare forma del naso del cantante dopo la chirurgia estetica.
Tuttavia, esiste una spiegazione plausibile per questa somiglianza. Un conservatore del museo ha spiegato: “Il 95% delle statue e dei busti egiziani sono stati danneggiati da cristiani e musulmani nei primi tempi, poiché erano visti come oggetti di idolatria. Rimuovendo il naso, questi manufatti venivano ‘deumanizzati’“.
Inoltre, poiché la statua rappresenta una donna, la teoria che il re del pop fosse un misterioso viaggiatore nel tempo sembra meno probabile. L’opera, realizzata durante il dominio di Re Ramsete o Re Tut, famosi sovrani dell’antico Egitto, è avvolta in un ulteriore velo di mistero, in quanto non presenta geroglifici, simboli scritti egiziani, in nessuna parte, rendendo complesso per gli archeologi comprendere il contesto e lo scopo per cui è stata realizzata la statua.