Norvegia, in un Paese è vietato morire e partorire

VEB

All’interno dell’arcipelago norvegese delle Svalbard, situato nel cuore dell’Oceano Artico, vigono norme particolarmente insolite che regolano la vita dei circa 2.500 abitanti e la convivenza con la popolazione di circa 3.000 orsi polari.

Norvegia in un Paese vietato morire e partorire
Foto@Pixabay

Questo territorio, raggiungibile senza necessità di visto, impone ai suoi visitatori e residenti di aderire a regolamenti unici a livello mondiale. Tra queste disposizioni, spicca il divieto di sepoltura sul suolo dell’isola, dovuto alle condizioni climatiche estreme che impediscono la decomposizione dei corpi. Di conseguenza, le donne incinte sono obbligate a trasferirsi sulla terraferma prima del parto, in quanto il parto in loco è proibito.

Per motivi di sicurezza, data la presenza significativa di orsi polari, è obbligatorio per chiunque si trovi sull’isola portare un fucile. Inoltre, i felini non sono ammessi a causa del rischio di diffusione di malattie come la rabbia e l’echinococcosi, pericolose sia per gli umani che per la fauna avicola locale.

Sebbene l’alcol sia disponibile, il suo consumo è soggetto a limitazioni rigorose, che sono state recentemente rafforzate da nuove misure introdotte dal governo norvegese. Queste includono la proibizione dell’uso di droni e la limitazione dell’utilizzo delle motoslitte, oltre a regolamenti specifici per la navigazione vicino alla fauna marina, come il mantenimento di una distanza di sicurezza dai trichechi.

Queste regole, benché possano apparire bizzarre, sono tutte radicate in motivazioni concrete, legate alla sicurezza, alla salute pubblica e alla conservazione ambientale. L’impossibilità di seppellire i morti sull’isola, ad esempio, è legata al permafrost, che conserva i corpi senza permetterne la decomposizione, tanto che si ritiene che i corpi sepolti durante l’epidemia influenzale del 1918 possano ancora ospitare ceppi vivi del virus.

Nonostante le insolite restrizioni, la comunità delle Svalbard è unita da un forte senso di appartenenza e da una passione condivisa per questo luogo unico.

Come evidenziato da Cecilia Blomdahl, residente a Longyearbyen, la peculiarità dell’isola non risiede solo nel suo ambiente naturale ma anche nella coesione sociale dei suoi abitanti, molti dei quali hanno scelto consapevolmente di vivere in questo luogo estremo, creando un insieme coeso e motivato da valori comuni.

Fonte@DailyStar

Next Post

L'illusione ottica che sta facendo impazzire i social

Non c’è esperienza più esasperante che non notare qualcosa che è proprio davanti ai tuoi occhi, eppure la nostra mente molto spesso ci fa di questi scherzetti. Molti utenti dei social sono rimasti quasi frustrati per non essere stati in grado di identificare una figura femminile nascosta in un’illusione ottica […]
illusione ottica che sta facendo impazzire i social