Oney Tapia ringrazia tutti dopo la vittoria a Ballando con le Stelle

VEB

Mai vittoria è stata più annunciata: settimana dopo settimana ha incantato pubblico e giuria, rispettando la sua maestra di ballo, eseguendo ogni genere di danza sempre col sorriso sulle labbra, anche quando l’esibizione non riusciva come previsto, e ai pronostici era il super favorito, staccando di parecchio tutti gli altri concorrenti rimasti in gara.

Ed alla fine, durante la finalissima di sabato, Oney Tapia è riuscito ad aggiudicarsi la vittoria finale, dimostrando che una disabilità condiziona la vita, ma non necessariamente la limita o la rende meno ricca di avventure e sorprese positive.

Nato a Cuba, 41 anni, alto 198 cm per 100 chili, Oney si è trasferito in Italia nel 2003, a Sotto il Monte, un paesino in provincia di Bergamo, dove vive ancora oggi, ingaggiato come giocatore di basbell, e doe faceva il giardiniere.

Il 25 maggio del 2011, Oney è rimasto cieco in un incidente di giardinaggio, durante l’abbattimento di un albero: una situazione non facile che però ha provato a superare con forza e tenacia.

Abbandonato per sempre il baseball, si è dato da fare con sport per persone disabili quali il goalball e il torball: così ha conquistato la medaglia d’oro ai Campionati europei paralimpici di Grosseto e la medaglia d’argento ai Giochi paralimpici in Brasile.

Intervistato da Il Giornale, Oney ha spiegato che durante questa sua avventura televisiva non pensava affatto di essere il più bravo: “Pensavo che ci fossero tanti più bravi di me e tutti migliorati al punto da poter vincere. Non me l’aspettavo: ancora non riesco a credere che mi sia successo davvero”.

L’esperienza lo ha comunque aiutato a conoscere meglio se stesso: “Ho capito che c’è tanto talento nascosto in me. E che dovevo solo lasciarmi andare, perché venisse fuori. Quando ballo mi sento libero, mi sento vivo. E dico sento apposta. Il fatto che io non veda non significa niente, ora infatti io sento, cioè vedo col cuore cose che prima, quando avevo la vista, non vedevo…. Diventare cieco è stata una benedizione: Sì. Perché diventare cieco mi ha insegnato a vivere. Mi ha dato la luce. Ora nella mia mente molte cose sono finalmente chiare. Mentre molte persone, che pure hanno gli occhi buoni, non riescono a vedere… Ho fede nella vita, nella forza della mia anima. E oggi anche del mio corpo. Ballando ho scoperto qualità del mio corpo che non sospettavo minimamente di possedere. Ora riesco a volare anche con quello, oltre che con la fantasia. E se ci sono riuscito io, può riuscirci chiunque”.

All’Eco di Bergamo, il giornale della sua città, ha invece raccontato la sua intenzione di dedicare questa vittoria a tutti i ragazzi disabili: “Ci tengo proprio, in modo personale. Il mio primo intento partecipando al programma era proprio quello di mandare il messaggio, in primis ai ragazzi disabili, che tutto nella vita si può raggiungere, basta volerlo e con l’impegno. Lo dico anche a tutte le organizzazioni e le federazioni che ci sono per i disabili: bisogna lavorare in questo senso e anche con le famiglie di questi ragazzi e star loro vicino. Lo dico pure a tutto il popolo italiano e in particolare alla mia gente di Bergamo che nella vita bisogna provare, non bisogna mai mollare”.

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