Oracle VS Google ”ha copiato Java” e chiede 9mld di dollari

VEB

Oracle passa di nuovo all’attacco e accusa il colosso Google della presunta violazione della proprietà intellettuale legata alle API di Java, trascinando BigG ad un nuovo tribunale e richiedendo il risarcimento dei danni per 9,3 miliardi di dollari.

La tecnologia Java, come precisa la stessa Oracle, è “open source“, ovvero fruibile a tutti, ma le API necessarie per utilizzarlo sono protette da copyright. Questo vuol dire che Android ha il diritto di utilizzare Java, ma per poterlo sfruttare l’azienda Google deve pagare a Oracle i costi della licenza.

Non è la prima volta che Oracle porta in tribunale BigG: nel 2009 Oracle acquisì per 5,6 miliardi di dollari l’azienda sviluppatrice di Java, Sun Microsystem, un anno dopo l’azienda cominciò la sua battaglia contro Google che portarono 2 anni dopo ad una prima sentenza che diede ragione al motore di ricerca, ma con l’appello in secondo grado, nel 2014, la Corte Federale confermò la proprietà intellettuale delle API Java ed infine la Corte Suprema degli Stati Uniti respinse il ricorso di Google, imponendole di dimostrare il corretto utilizzo delle API di Java.

In quello specifico ricorso Oracle accusava Android di aver distrutto il mercato di Java, mentre l’azienda di Mountain View dichiarava che l’utilizzo delle API constituiscano “fair use”, un diritto, secondo la legge, che consente in determinati casi di inserire parti di contenuti coperti da copyright nelle proprie opere di ingegno senza citare la fonte. Per questi motivi Oracle avrebbe richiesto i danni del valore 475 milioni in aggiunta agli 8,83 miliardi di dollari di profitti di Android dal 2010 fino al rilascio della versione Lollipop, per un totale di 9,3 miliardi di dollari.

Di tutta risposta Google ha dichiarato che se anche fosse colpevole, la violazione di 37 API rappresenta una piccola percentuale dell’intero codice, e si può prefigurare una cifra sui 100 milioni di dollari. L’udienza preliminare è fissata per il 27 aprile, mentre il processo avverrà il 9 maggio.

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