Per la prima volta dopo sette anni, un uomo completamente paralizzato è stato in grado di alzarsi e camminare da solo, grazie a una terapia sperimentale basata sull’uso di cellule staminali.
Il paziente, Chris Barr, ha partecipato a un’esclusiva ricerca della Mayo Clinic che ha utilizzato cellule staminali prelevate dal suo tessuto adiposo, coltivate in laboratorio e poi iniettate nella sua colonna vertebrale lombare.
Cinque anni dopo il trattamento, Barr ha riferito miglioramenti notevoli nelle sue capacità motorie.
“Sinceramente non avrei mai immaginato di poter tornare a camminare, mangiare da solo e gestire le mie attività quotidiane“, ha commentato Barr.
Già nel 2019, aveva osservato una notevole ripresa post-terapia, inclusa la riacquisizione di sensibilità alle gambe. Oggi, descrive benefici duraturi, come la capacità di camminare autonomamente per periodi prolungati.
La ricerca, che ha coinvolto altri 10 pazienti oltre a Barr, ha mostrato risultati promettenti. Secondo i dati diffusi dalla Mayo Clinic, sette dei dieci pazienti trattati hanno registrato miglioramenti nella forza muscolare e nella sensibilità cutanea. Tuttavia, tre pazienti non hanno mostrato miglioramenti significativi.
“I nostri risultati offrono nuove speranze“, ha dichiarato Mohaman Baydon, neurochirurgo e autore principale dello studio.
Tra i pazienti che hanno risposto positivamente al trattamento, ciascuno ha mostrato un avanzamento di almeno un livello sulla ASIA Impairment Scale, uno strumento di valutazione che misura il grado di disabilità neurologica.
“Questo studio conferma la sicurezza e l’efficacia potenziale delle cellule staminali nel curare lesioni spinali“, ha spiegato il dottor Bydon, sottolineando come questa ricerca possa segnare un importante progresso nel campo della neurologia e neurochirurgia.
Al momento, la Food and Drug Administration degli Stati Uniti non ha ancora approvato trattamenti basati su cellule staminali per le lesioni spinali.
I ricercatori stanno approfondendo l’interazione tra le cellule staminali e il midollo spinale e il loro impatto sul recupero dei pazienti, prevedendo ulteriori studi per valutare più approfonditamente i benefici e i rischi associati a tale terapia.