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Perché sentiamo una voce interiore quando leggiamo? La spiegazione scientifica

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Se ti capita di “sentire” una voce nella tua testa mentre leggi in silenzio, non sei solo. Questo fenomeno, noto come voce interiore o discorso interiore, è una funzione del tutto naturale e diffusa, sperimentata da circa l’80% delle persone, secondo uno studio condotto dall’Università di Memphis.

Perché sentiamo una voce interiore quando leggiamo

Ma da dove nasce questa voce interiore? E qual è il suo scopo durante la lettura?

La voce interiore è il risultato dell’elaborazione cognitiva

La voce interiore è il modo in cui il cervello traduce visivamente le parole scritte in suoni mentali. Quando leggiamo, il nostro cervello attiva meccanismi simili a quelli che usiamo nel parlare ad alta voce. Si tratta di una forma di simulazione uditiva: anche se non emettiamo suoni, il nostro sistema nervoso elabora le parole come se le stessimo pronunciando realmente.

Secondo la British Psychological Society, questa voce non solo ci aiuta a mantenere il ritmo della lettura, ma migliora anche la comprensione del testo, rafforzando la memoria e il coinvolgimento cognitivo.

Perché la voce interiore cambia tono o “identità”?

Uno degli aspetti più interessanti è che la voce interiore può cambiare tono, stile o persino sembrare la voce di qualcun altro, in base al contenuto. Se stai leggendo un testo tecnico, ad esempio, potresti percepire un tono più formale. Al contrario, leggendo dialoghi o testi narrativi, la voce può suonare più colloquiale o espressiva.

Questo avviene perché il cervello adatta la voce interiore al contesto, simulando come quel testo suonerebbe se fosse letto da un determinato tipo di voce — anche quella di un insegnante, di un attore, o di una persona familiare.

Come spiega anche la Harvard Medical School, il nostro cervello usa queste strategie per prevedere e comprendere meglio il significato delle parole, integrando memoria, emozione e attenzione.

È normale sentire la voce nella propria testa mentre si legge?

Assolutamente sì. La voce interiore non è un segnale di disturbo psicologico, ma una componente fondamentale del nostro processo di comprensione linguistica. È un alleato nella lettura, utile per elaborare testi complessi, seguire il filo del discorso e memorizzare informazioni.

Chi non percepisce una voce interiore durante la lettura, semplicemente utilizza strategie cognitive diverse, come la lettura visiva veloce o la mappatura mentale.

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