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Phishing via email come difendersi

Angela Gemito Ago 3, 2025

L’e-mail, uno strumento potente, è purtroppo diventata un terreno di caccia per i malintenzionati. Preparatevi a scoprire come proteggere la vostra casella di posta elettronica e la vostra tranquillità.

illustrazione dinamica che mostra una mano umana che clicca su una freccia rossa

Quella mail strana: L’inganno dietro l’angolo

Avete presente quella sensazione? Quella piccola, fastidiosa pulce nell’orecchio che vi dice “ehi, questa mail non mi convince del tutto”? Ecco, spesso è il vostro istinto che vi sta salvando. Il phishing via email è proprio questo: un tentativo subdolo di fregarvi, di farvi credere che un messaggio provenga da qualcuno che conoscete o di cui vi fidate – la vostra banca, un servizio di streaming, persino un collega. E sapete qual è il bello (o il brutto, a seconda di come la si guarda)? I truffatori stanno diventando sempre più bravi. Non parliamo più delle mail con “urgentissimo” scritto in rosso e una grammatica da far accapponare la pelle. Ora, sono veri e propri maestri del camuffamento.


Non è solo “spam”: È un attacco!

Molti pensano che il phishing sia solo spam, roba che finisce nella cartella della posta indesiderata e che si cancella senza pensarci troppo. E in parte è vero. Ma il phishing è molto più insidioso, perché ha uno scopo ben preciso: rubare i vostri dati. Password, numeri di carta di credito, informazioni personali. Tutto ciò che può essere monetizzato o usato per scopi malevoli. Viene quasi da chiedersi: ma davvero la gente ci casca ancora? E la risposta è sì, purtroppo. Perché sono bravi, dannatamente bravi a toccare le corde giuste, a sfruttare la nostra fretta, la nostra pigrizia o persino la nostra curiosità.

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Il gioco sporco del mittente fasullo: Attenzione al “chi”

Pensateci un attimo: quando ricevete un’email, la prima cosa che guardate non è forse il mittente? Certo che sì. E i phisher lo sanno bene. Creano indirizzi email che sembrano quasi identici a quelli veri, magari con una piccola, impercettibile variazione. Tipo, “amazon.it” diventa “amaz0n.it” (con uno zero al posto della ‘o’). O il nome del vostro collega con un punto in più o un trattino in meno. È un trucco vecchio come il mondo, ma funziona. Perché siamo abituati a leggere in fretta, a scorrere. E lì sta il pericolo. Dovremmo forse rallentare, prenderci quel secondo in più per controllare bene? Assolutamente sì.


L’arte dell’inganno: Segnali da non sottovalutare

Oltre al mittente, ci sono altri indizi che dovrebbero farvi drizzare le antenne. Testi pieni di errori grammaticali e ortografici, anche se, come dicevamo, stanno migliorando. Richieste urgenti e pressanti: “La tua password scade tra 24 ore, clicca qui subito!”. O magari vi chiedono di scaricare un allegato sospetto, tipo una “fattura” che non aspettavate. E che dire dei link? Passateci sopra con il mouse (senza cliccare, mi raccomando!) e vedrete l’indirizzo reale che compare in basso a sinistra dello schermo. Se non corrisponde a quello che vi aspettate, delete! Subito. Un classico esempio è la finta mail di PayPal che ti chiede di verificare l’account. Sembra vera, vero? Ma se l’indirizzo del link non inizia con https://www.paypal.com/..., allora è una truffa bella e buona.


Difendersi non è un superpotere: È buonsenso digitale

Ora, non voglio mettervi paura. L’obiettivo è darvi gli strumenti per difendervi. E la buona notizia è che non serve essere esperti di cybersecurity. Basta un po’ di attenzione e qualche buona abitudine.


L’occhio del falco: Controlla sempre il mittente e il link

Abbiamo già detto, ma vale la pena ripeterlo: controllate il mittente. Anche se il nome sembra giusto, aprite bene gli occhi sull’indirizzo email completo. Se non lo conoscete, se sembra strano, o se ha quella piccola imperfezione di cui parlavamo, state all’erta. E per i link, la regola è d’oro: passa il mouse, non cliccare. Se l’indirizzo sottostante è sospetto, non fatevi tentare dalla curiosità.


Il mantra della sicurezza: Non inserire mai dati in siti sospetti

Questo è fondamentale. Se una mail vi chiede di inserire i vostri dati di accesso, le credenziali della carta di credito, o qualsiasi altra informazione sensibile, andate direttamente sul sito ufficiale del servizio (digitandolo voi stessi nella barra degli indirizzi del browser, non cliccando su link) e verificate lì. Nessuna banca, nessun servizio serio vi chiederà mai queste informazioni via email. Mai. Ripeto, mai. È come se la vostra banca vi chiamasse al telefono per chiedervi il PIN: non lo farebbero, giusto? Ecco, è la stessa cosa.


L’amico “due fattori”: L’autenticazione a due fattori (2FA)

Se non la usate già, è il momento di attivarla. La autenticazione a due fattori (2FA) è come avere una serratura in più alla vostra porta digitale. Anche se qualcuno dovesse rubarvi la password, non riuscirebbe ad accedere al vostro account senza un secondo codice, che solitamente viene inviato al vostro smartphone. Molti servizi, da Google a Facebook, da Apple a qualsiasi banca online, offrono questa opzione. È un piccolo sforzo in più all’inizio, ma vi dormirete sonni molto più tranquilli.


L’aggiornamento costante: Il vostro scudo digitale

Mantenere il vostro sistema operativo, il browser e il software antivirus sempre aggiornati è come avere un’armatura ben oliata. Gli aggiornamenti contengono spesso patch di sicurezza che correggono vulnerabilità note, rendendo più difficile per i cybercriminali sfruttarle. E non sottovalutate un buon antivirus. Non è solo per i virus: molti di essi bloccano anche i tentativi di phishing noti.


Diffidate delle sirene: Quando l’offerta è troppo bella per essere vera

Ricevete una mail che vi dice che avete vinto la lotteria del Montenegro, a cui non avete mai partecipato, o che un principe nigeriano vuole condividere con voi la sua fortuna? Ecco, in questi casi, il campanello d’allarme dovrebbe suonare forte e chiaro. Le offerte troppo belle per essere vere, nove volte su dieci, sono proprio così: troppo belle per essere vere. È il classico “ci casco se ci credo”. Non fatevi abbagliare.


Un ultimo pensiero: La consapevolezza è potere

In fondo, il phishing via email si basa sulla disattenzione e sull’ignoranza. Essere consapevoli dei rischi e conoscere le tecniche usate dai truffatori è il primo passo per proteggervi. Non abbiate fretta, pensateci due volte prima di cliccare o inserire dati, e fidatevi del vostro istinto. La vostra sicurezza digitale dipende anche da voi, e con un po’ di attenzione, potete tranquillamente navigare le acque, talvolta agitate, del mondo online.

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Angela Gemito

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Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!

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